CRONACHE DAL NULLA
Il gruppo consiliare “Insieme un futuro possibile” di Spezzano Sila intende stigmatizzare ed esprimere la propria opposizione a quanto emerso nell’ultimo consiglio comunale convocato d’urgenza ed in maniera straordinaria per discutere sulla realizzazione di una Casa di Comunità sul territorio comunale di Spezzano Sila, così come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Quello che i componenti del gruppo consiliare intendono contestare è la gestione del Consiglio e l’atteggiamento assunto dal sindaco dopo aver fatto finta di ascoltare quelle che erano le nostre considerazioni. Sia chiaro che la nostra compagine è assolutamente favorevole e soddisfatta della decisione dell’ASP e della Regione di aver scelto anche Spezzano Sila quale sede per una Casa di Comunità in quanto la costruzione di quest’ultima andrà ad incidere in maniera determinante su quelle che sono due piaghe sociali che da sempre affliggono la nostra comunità ed il nostro territorio, vale a dire la sanità e la disoccupazione.
Inoltre questa scelta dimostra, una volta tanto, l’interesse degli enti sovracomunali nei confronti di quelle che sono le nostre esigenze ed i nostri bisogni. Premesso ciò, non si può accettare però che un sindaco venga in Consiglio e prenda in giro coloro i quali, gli piaccia o meno, rappresentano una parte di quella cittadinanza che lui dice di rappresentare per intero. Infatti, nella sua relazione esplicativa, ha affermato che la notizia di questa Casa di Comunità, gli è quasi caduta addosso più o meno a metà gennaio e solo dopo averla appresa dagli organi di stampa.
Poi ha candidamente affermato di essere venuto in possesso, non attraverso i canali ufficiali “ma tramite conoscenze personali”, di copia di un verbale dell’ASP datata 23 febbraio nella quale si annunciava la decisione di inserire anche Spezzano Sila in questo ventaglio di possibili nuove sedi. I tecnici dell’ASP e un funzionario della Regione avrebbero già individuato nella struttura di Via Donizetti (quella, per intenderci, che oggi ospita tra le altre cose anche la sede dell’AVAS) la sede della Casa di Comunità, con l’unico dubbio riguardante la carenza di parcheggi.
Il tutto si realizzerebbe grazie ad un finanziamento pari a 1 milione e 600 mila euro e non sarebbe di esclusiva pertinenza dei cittadini spezzanesi, ma coprirebbe un bacino di più di 20 mila persone. Il nostro Comune, a detta del sindaco, non sarebbe in grado di proporre un’alternativa a questa decisione in quanto non sarebbe proprietaria di altri immobili o di terreni che potrebbero essere finalizzati a tale scopo.
A questo punto abbiamo chiesto al sindaco come avesse fatto il 30 dicembre e proprio in Consiglio Comunale, ad annunciare, mentre annunciava le sue fantasiose linee programmatiche, la nascita della Casa di Comunità senza esserne a conoscenza, visto che la notizia l’avrebbe appresa solo a metà gennaio sulla stampa. Addirittura in quell’occasione chiese a noi dell’opposizione di collaborare nella ricerca di una struttura o di un terreno.
Da allora, in realtà e come al solito, non è stato fatto: nessun incontro con le parti interessate, nessuna riunione politica o programmatica, nessuna proposta sensata, nel pieno rispetto di una mancanza assoluta di programmazione e di trasparenza. Quando abbiamo preso la parola, anche nel tentativo di dare dignità al Consiglio, abbiamo avanzato una proposta che ci sembrava e che tuttora ci sembra seria e valida e cioè quella di proporre all’ASP e alla Regione di creare la nuova Casa su Camigliatello in quanto quel territorio ci sembra più scoperto rispetto a Spezzano. Anche perché, sempre secondo quanto annunciato dal sindaco, un’altra Casa di Comunità sorgerà a Casali del Manco, quindi non distantissima da noi. Camigliatello è privo di strutture, il personale sanitario presente sul territorio è insufficiente, è collegata malissimo con il primo punto di Pronto Soccorso ed in molti mesi dell’anno ospita tantissimi turisti che non sono per nulla garantiti. Il sindaco, a questa nostra proposta, ha cinicamente sorriso ed ha affermato, facendo ricorso a tutta la sua diabolica ingenuità, che Camigliatello non rientra nei parametri stabiliti dall’Asp e quando abbiamo chiesto di conoscere questi parametri, ha asserito di non conoscerli.
Poi il nostro beneamato sindaco ha sentito la necessità di offendere l’opposizione affermando che il nostro era un atteggiamento distruttivo e che l’assenza di due dei nostri esponenti (i consiglieri Zumpano e Crocco) dimostravano, a suo dire, la nostra volontà a non voler partecipare a discussioni così importanti. Dopo aver ascoltato questa bugia degna della sua intelligenza e dopo aver atteso invano la difesa del Presidente del Consiglio (che è il presidente dell’intero Consiglio e non solo della maggioranza) abbiamo dovuto spiegare al sindaco, che nel frattempo per calmare i suoi bollenti spiriti si era spostato a fumare una sigaretta, che i due consiglieri erano assenti per motivi serissimi che esulano dalla politica ma che lui, dall’alto del suo cinismo e della assenza totale di sensibilità umana prim’ancora che politica, mai avrebbe potuto capire.
Capite chi ci amministra?
Sicuramente lo hanno capito i cittadini di Camigliatello, i quali venuti a conoscenza di quanto accaduto in Consiglio Comunale, si sono risentiti al punto tale da indire un’assemblea per la costituzione di un comitato. E lo scorso 1 marzo si è di fatto costituito a Camigliatello il “Comitato per la Casa di Comunità Silana” che dimostra una decisa presa di posizione dei cittadini nei confronti di chi si trova a gestire la scelta della sede di questa infrastruttura.
Siamo in totale sintonia con quanto sostenuto dal Comitato e riteniamo fermamente che l’amministrazione comunale debba prendere atto di questa mobilitazione e cominciare finalmente a battersi, nelle sedi opportune, per difendere i diritti di tutti i cittadini.
I consiglieri di minoranza
Aurora CROCCO – Gianluca CURCIO – Fiorenzo PANTUSA – Giovanni ZUMPANO