Calabria, 104 milioni persi per le reti idriche: la Waterloo di Marcello Mazzetta

Oggi che anche Sky Tg24 nella sua inchiesta nazionale ha ribadito che la Calabria è stata l’unica regione d’Italia a perdere i finanziamenti per gli acquedotti (104 milioni) e a non presentare neanche richieste di fondi (https://www.iacchite.blog/sky-tg24-ribadisce-il-disastro-la-calabria-perde-laccesso-ai-fondi-europei-per-gli-acquedotti/) è più che mai opportuno ricordare come si è arrivati appena qualche mese fa al disastro che ha bene individuati responsabili, primo dei quali l’ex responsabile dell’Autorità Idrica Calabria Marcello Mazzetta, al secolo Manna.

Un unico allegato costa alla Calabria oltre 104 milioni di euro. A tanto ammonta il finanziamento perso dall’Autorità idrica calabrese. Un errore materiale che mette la parola fine al progetto di ammodernare le condotte della regione. Il 7 marzo infatti è stata pubblicata la graduatoria dei progetti ammessi al finanziamento per la “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti”. Si tratta di una misura del Pon “Infrastrutture e Reti” 2014-2020 dedicato alle infrastrutture di trasporto nelle regioni del Sud Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, finalizzato «al miglioramento delle condizioni di mobilità delle persone e delle merci, nonché della gestione efficiente delle risorse idriche». I progetti da finanziare quindi dovevano puntare a ridurre il gap fra la realtà del centro-nord e quella dell’Italia meridionale migliorando la gestione delle risorse idriche. L’Autorità idrica calabrese aveva quindi partecipato al bando pubblicato dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili con un progetto faraonico che se realizzato avrebbe consentito un monitoraggio in tempo reale delle pressioni, delle portate e dei parametri di qualità dell’acqua erogata. Il finanziamento avrebbe dovuto coprire anche l’installazione di contatori di tipo smart e la rete calabrese infine avrebbe potuto contare su una metodologia innovativa per la localizzazione e la riparazione delle perdite. Una vera e propria rivoluzione. 

Il 23 dicembre 2021 dagli uffici dell’Autorità Idrica Calabrese viene inviata la pec con la proposta di finanziamento per circa 104 milioni di euro. Il 7 marzo arriva però la doccia fredda. Il Ministero pubblica l’elenco delle domande ammesse, su tutte le regioni del Sud si dà il via libera a una pioggia di milioni per riammodernare il sistema idrico. Il progetto calabrese invece risulta inammissibile perché nella pec inviata mancava l’allegato 4 cioé il “Modello di calcolo della spesa ammissibile per le operazioni che generano entrate dopo il completamento dell’intervento”. Un mero errore materiale che la Calabria paga a caro prezzo. 

Ma c’è di più. Gli uffici dell’Autorità Idrica Calabrese infatti pochi giorni dopo l’invio della domanda si sono resi conto del file mancante e avevano provveduto a integrare la pec. Ne era seguita una corrispondenza dalla quale l’Aic sperava di essere ammessa ugualmente ai finanziamenti e invece niente. Ora non resta che affidarsi ad un ricorso al Tar… Ma è chiaro che ci sono responsabilità gravissime da parte di colui che ricopriva la carica di presidente dell’Aic ovvero Marcello Mazzetta Manna, evidentemente troppo impegnato a elargire “bustarelle” per i suoi porci comodi e a “resuscitare” scatole vuote come Cosenza Acque per provare a continuare a lucrare sulle spalle dei cittadini calabresi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso per assestargli un bel calcio nel sedere e cacciarlo in malo modo. E infatti a stretto giro di posta è poi arrivata la lieta novella del commissariamento dell’Aic, invocato a gran voce dalla Calabria onesta. Che oggi ritorna d’attualità grazie all’inchiesta di Sky che ha sbertucciato definitivamente per quello che è in tutta Italia questo quaquaraquà.