Guerra in Ucraina. Putin parla alla nazione: ‘Attueremo i nostri piani’

«L’obiettivo dell’operazione speciale in Ucraina è evitare il genocidio nel Donbass. Sappiamo esattamente cosa fare, attueremo tutti i nostri piani». Così Vladimir Putin nell’atteso discorso alla nazione tenutosi oggi, 18 marzo. Il presidente russo ha parlato in diretta allo stadio Luzhniki di Mosca a margine di un evento organizzato in occasione dell’anniversario dell’annessione della Crimea e intitolato «Per un mondo senza nazismo, per la Russia, per il presidente». Sulle giacche dei conduttori la «Z», in segno di supporto alle truppe impegnate in Ucraina. Nello stadio decine di migliaia di persone: 130 mila secondo le stime; molte, secondo alcuni tweet, pagate per partecipare. «Abbiamo risollevato la Crimea dal degrado e dall’abbandono, dalle condizioni pessime in cui versavano», ha detto Putin.

Al taglio brusco delle parole del presidente sono seguiti canti patriottici. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha in seguito spiegato che l’interruzione è stata causata da “un guasto tecnico di un server”. Putin ha terminato il discorso – Rossiya 24 ha poi trasmesso in differita il finale mancante – con le parole di Fyodor Ushakov, ammiraglio di epoca zarista, santificato e poi diventato, sempre per iniziativa della Chiesa ortodossa, protettore della flotta dei bombardieri strategici russi. L’inizio dell’operazione in Ucraina, ha detto Putin, ha coinciso con l’anniversario della nascita di Ushakov, che non ha mai perso una battaglia. “‘Le tempeste portano alla gloria della Russià. Così è stato allora! Così è oggi! E così sarà sempre!”, ha concluso.
Ore 16.50 – «Su neutralità Kiev posizioni vicine»
Sulla neutralità di Kiev «le parti sono vicine» ha detto Vladimir Medinsky, il mediatore russo alle trattative che vanno avanti ininterrottamente da giorni. Da tempo la delegazione ucraina aveva fatto capire di non avere una posizione intransigente a proposito del loro ingresso nella Nato. Medinsky ha detto che riguardo la smilitarizzazione dell’Ucraina «siamo a metà strada». Sul Donbass, invece la posizione di Mosca resta la stessa: «on torniamo indietro»,