«L’obiettivo dell’operazione speciale in Ucraina è evitare il genocidio nel Donbass. Sappiamo esattamente cosa fare, attueremo tutti i nostri piani». Così Vladimir Putin nell’atteso discorso alla nazione tenutosi oggi, 18 marzo. Il presidente russo ha parlato in diretta allo stadio Luzhniki di Mosca a margine di un evento organizzato in occasione dell’anniversario dell’annessione della Crimea e intitolato «Per un mondo senza nazismo, per la Russia, per il presidente». Sulle giacche dei conduttori la «Z», in segno di supporto alle truppe impegnate in Ucraina. Nello stadio decine di migliaia di persone: 130 mila secondo le stime; molte, secondo alcuni tweet, pagate per partecipare. «Abbiamo risollevato la Crimea dal degrado e dall’abbandono, dalle condizioni pessime in cui versavano», ha detto Putin.
Nuova telefonata tra Vladimir Putin e Emmanuel Macron. Il presidente russo ha usato nuovamente toni durissimi e per nulla concilianti, affermando ancora che «le truppe e i nazionalisti ucraini sono responsabili di crimini di guerra». Nel colloquio telefonico il presidente francese ha espresso invece la sua «estrema preoccupazione» per la situazione a Mariupol. Lo riferisce l’Eliseo.
Sulla neutralità di Kiev «le parti sono vicine» ha detto Vladimir Medinsky, il mediatore russo alle trattative che vanno avanti ininterrottamente da giorni. Da tempo la delegazione ucraina aveva fatto capire di non avere una posizione intransigente a proposito del loro ingresso nella Nato. Medinsky ha detto che riguardo la smilitarizzazione dell’Ucraina «siamo a metà strada». Sul Donbass, invece la posizione di Mosca resta la stessa: «on torniamo indietro»,