Prosegue a ritmi serrati in Corte d’Assise a Cosenza il processo per l’omicidio del calciatore Denis Bergamini, che vede alla sbarra l’ex fidanzata Isabella Internò, accusata di omicidio volontario pluriaggravato. Dal 25 ottobre dello scorso anno, data della prima udienza, ad oggi sono state celebrate complessivamente 13 udienze nel corso delle quali sono stati ascoltati circa 30 testimoni. Nonostante gli avvocati difensori dell’imputata abbiano creato un clima pesantissimo e ad arte, appoggiati da giornalisti locali senza spina dorsale e legati da interessi personali alle famiglie Internò-Conte-Tiesi-Cribari-Pugliese, l’avvocato che assiste la famiglia Bergamini, Fabio Anselmo, va avanti con estrema decisione e ha giustamente denunciato tutte le meschine manovre di questi piccoli uomini al servizio degli assassini di Bergamini e di quella parte di stato deviato che ha permesso non solo l’omicidio ma anche l’insabbiamento dell’inchiesta.
Le ultime due udienze, poi, sono state un vero e proprio calvario per l’imputata e per i suoi “protettori”. L’assistente poliziotta Tiziana De Carlo ha confermato in aula di aver visto il collega Luciano Conte in teneri atteggiamenti con la Internò – che poi sarebbe diventata sua moglie – già pochi giorni dopo l’omicidio di Bergamini nel centro di Paola. Mentre il procuratore Bruno Carpeggiani e lo storico medico sociale del Cosenza Calcio Enrico Costabile hanno ribadito con forza, rispettivamente, che la società rossoblù raddoppiò lo stipendio a Bergamini per convincerlo a restare a Cosenza e che l’infortunio del calciatore a dicembre del 1988 fu dovuto soltanto alla sfortuna e alla fatalità.
“Le aspirazioni della difesa di Internò credo siano state completamente deluse dall’esito di tutte le udienze che si sono fino ad oggi celebrate, soprattutto le ultime due – afferma l’avvocato Fabio Anselmo -. Carpeggiani e Costabile hanno chiuso la porta a una diversa ricostruzione dello stato emotivo di Denis Bergamini rispetto a quella ricostruita dalla pubblica accusa. Attendo con ansia le udienze dove verranno sentiti i testimoni sulle anomalie delle indagini subito dopo l’omicidio di Denis Bergamini”. Si ritorna in aula il prossimo 8 aprile.