Lettere a Iacchite’: “Trebisacce, il dott. Ponte rinviato a giudizio per bancarotta non può continuare a fare il commissario”

Spettabile redazione,

scrivo queste poche righe per denunciare l’ennesimo scempio che si è consumato nei confronti della legalità nel mio paese: Trebisacce (Cosenza).

All’indomani dell’arresto del sindaco Franco Mundo veniva nominato quale commissario ad acta il dott. Carlo Ponte, il quale è stato rinviato a giudizio nel processo per il crac finanziario della BCC per un buco di 23 milioni: si tratta di bancarotta fraudolenta, e questo signore rappresenta lo stato sul territorio….

Come se non bastasse, invece di preoccuparsi dell’ordinaria amministrazione, abbiamo spazzatura e sporcizia dappertutto, ad un mese dalle elezioni si preoccupa di fare un concorso per la nomina effettiva del corpo dei vigili urbani, che onestamente sembra davvero proprio inopportuno. Quali altri interessi sta coprendo e per i quali si sta muovendo?

Con questa mia, quale cittadino di Trebisacce, chiedo che il commissario venga immediatamente sollevato da questo incarico perché chi rappresenta lo stato sul territorio non può essere rinviato a giudizio o non può rappresentare interessi che non siano pubblici.

So che darete voce a questa ingiustizia.

Lettera firmata

25 novembre 2021

Cosenza, rinviati a giudizio i 28 imputati nel processo sul crac della Bcc

Non sussistono i presupposti per il non luogo a procedere. Con questa motivazione, il Gup del Tribunale di Cosenza Pietro Santese ha disposto il rinvio a giudizio di tutti e 28 gli imputati nel processo sul crac della Bcc di Cosenza, così come sollecitato dal pm. La decisione è arrivata dopo una breve Camera di consiglio. La prima udienza è programmata per il 1° febbraio 2022.

I 28 indagati

Ettore Giacinto Caroselli (presidente del consiglio di amministrazione dal 28/04/2009 al 06/05/2010), Rinaldo Talarico (presidente del consiglio di amministrazione dal 12/10 2006 al 28/04/2009), Filippo Fera (consigliere d’amministrazione), Giancarlo Tosto (consigliere d’amministrazione), Franchino De Rango (consigliere d’amministrazione), Serafino Grandinetti (consigliere d’amministrazione), Carlo Ponte (consigliere d’amministrazione), Santo Naccarato (consigliere d’amministrazione), Pietro Fiore, Francesco Perugini (consigliere d’amministrazione), Antonio Fernando Allevato (consigliere d’amministrazione), Ubaldo Lepera (consigliere d’amministrazione), Gianfranco Scarpelli (consigliere d’amministrazione), Francesco Greco (consigliere d’amministrazione), Francesco Basile (consigliere d’amministrazione), Francesco Capocasale (consigliere d’amministrazione), Ennio Pantuso (consigliere d’amministrazione), Luigi Cavallo (consigliere d’amministrazione), Francesco Tancredi (consigliere d’amministrazione), Giampaolo Miniaci (consigliere d’amministrazione), Eugenio Spagnuolo (presidente del collegio sindacale), Piero Maccarone (sindaco effettivo), Ruggiero Di Leo (sindaco effettivo), Filiberto Viafora (presidente del collegio sindacale), Franco Grandinetti (sindaco effettivo), Giuseppe Tocci (sindaco effettivo), Nunzio Guglielmi (direttore generale dal 27/10 2006 al  24/04/2009), Eugenio Gallo (direttore generale dal 30/04/2009 al 14/05/2010)

La vicenda

Le persone coinvolte nel crac dell’istituto di credito, avrebbero creato un buco di circa 23 milioni di euro con una serie di operazioni poi finite nelle indagini coordinate dalla Procura di Cosenza, e condotte dai finanzieri diretti dall’allora comandante provinciale, il colonnello Marco Grazioli e dal tenente colonnello Michele Merulli. La banca finì è in liquidazione e venne nominato curatore della procedura, Leonardo Patroni Griffi. FONTE: Corriere della Calabria (https://www.corrieredellacalabria.it/2021/11/25/cosenza-rinviati-a-giudizio-i-28-imputati-nel-processo-sul-crac-della-bcc-nomi/)