“La Reggina è fuori da ogni argomento, ma in qualche modo potrebbe essere coinvolta”. Ad affermarlo sul sito Strettoweb è l’ex presidente della Reggina Mimmo Praticò, in relazione al fatto che le conseguenze potrebbero essere comunque importanti per quanto riguarda il futuro societario: “il 16 maggio potrebbe rappresentare un esame importantissimo per il club”, con le scadenze federali. Com’è noto, infatti, l’amministratore giudiziario Katiuscia Perna si occuperà di gestire la situazione fino a nuovi sviluppi. “Bisogna vedere se il Presidente, che fino a oggi ha pagato gli stipendi, ha denaro in cassa. Da quello che mi risulta pare non ci siano cifre che possono fare fronte agli stipendi importanti”, ha aggiunto.
“Nuovi imprenditori interessati alla Reggina? Chi vuole investire nel calcio?”
Al di là delle imminenti scadenze che l’amministratore dovrà gestire, l’unica maniera per poter garantire una certa stabilità sarà probabilmente la cessione ad altro o altri soggetti, possibile in quanto la Reggina non è coinvolta nella misura cautelare: “nuovi imprenditori pronti a rilevarla? Pur volendolo fare, si deve essere bravi a disputare un campionato coi giovani spendendo 5-6 milioni. Ma i costi ci sono. Per gli steward, ad esempio, sono 40 mila euro a partita, che per 20 fa 800 mila euro. A chi conviene investire nel calcio?”, si domanda. “Forse nelle grandi società, ma poi? Estremizzando all’interesse, magari, non di un imprenditore locale, ma di un fondo, mi chiedo sempre in che mondo questi possa avere un interesse, in una città come Reggio, salvo che non voglia investire in un grande albergo, ad esempio, o in terreni per impianti sportivi”.
E le tempistiche? Abbiamo già detto come siano strette, ma per Praticò è una questione che non si può provvedere con certezza:“Nel nostro caso – spiega in riferimento alla cessione dalla sua famiglia a Gallo – la mattina alle 10.50 non conoscevamo queste persone, alle 15 poi mi chiama mio figlio e mi dice che volevano chiudere. In queste cose non ci sono tempistiche”. Su questi argomenti l’ex Presidente chiarisce: “da gennaio a giugno c’erano 800 mila euro di contributi dalla Lega, che ci avrebbero permesso di coprire le spese e di chiudere nel migliore dei modi il campionato, trovando altre persone con più calma. Siamo stati costretti, però, da una serie di circostanze. Dunque, dico, per quello che è la mia esperienza, che potrebbero esserci novità domani come può essere che non si faccia vivo nessuno da qui a prossimi tre mesi”. E quando gli si fa notare che c’è contrasto tra le indiscrezioni su imprenditori societari e le smentite di Gallo, afferma: “se fossi nei panni di chi dice che aveva presentato una proposta e non è stata accettata, uscirei allo scoperto per dire chi sono. Non starei zitto, ma spesso c’è la politica dello sfruttamento delle situazioni negative”.
I problemi però, fa notare Mimmo Praticò, non sono solo economici, ma anche burocratici: “da qui ai prossimi due mesi ci sono delle scadenze anche di documentazione da presentare per l’iscrizione al campionato, è un iter lungo. I tempi sulla carta sono ristretti, a fine aprile si deve già presentare una parte di documentazione, che va dal manto erboso ai campo in cui allenarsi e così via…”. Insomma, il tempo non è certo alleato della Reggina.