Gianfranco Filippelli, oggi “nuovo” commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, è stato commissario dell’Asp di Cosenza per meno di un anno, tra l’inizio del 2015 e l’inizio del 2016, immediatamente dopo Gianfranco Scarpelli, quello della famigerata “piazza” di Cosenza. Entrambi “colletti bianchi” agli ordini dei Cinghiali di Cosenza, che poi si sono perfettamente adeguati sia a Palla Palla che ai fratelli cazzari ovvero gli Occhiuto. Ma non solo… A dicembre del 2015, quando ormai tutti sapevano che a Filippelli sarebbe subentrato il leggendario Faccia di plastica ovvero Raffaele Mauro, il più attivo era proprio lui, Gianfranco Filippelli, commissario da otto mesi dell’Asp di Cosenza.
Dopo la bocciatura del piano ospedaliero su Rende, il buon Filippelli sembrava fosse stato morso dalla tarantola. Lui, così legato a iGreco da vedersi ogni mattina con i “fratelli” Saverio (quello col panzone) e Giancarlo (quello senzacoglioni e con le mazze da baseball…) e con il loro amministratore dell’epoca Giovanni Pisani, stava facendo fuoco e fiamme affinché tornasse la pace tra Palla Palla e i paramafiosi di Terravecchia.
E il “miracolo” avvenne davvero. Lo apprendemmo direttamente dai giornalisti “segreti” che stavano sull’asse Lamezia-Locri-Reggio Calabria. Con tanto di remissione di querela ad Oliverio e di… fotografia. Il patto venne suggellato al salone della degustazione del vino alla Cittadella di Germaneto, quando l’ex governatore e i boss delle cliniche si parlarono dopo mesi e mesi di “guerra”.

Filippelli, dato già allora per partente dall’Asp a più riprese, sperava di continuare a rimanere al suo posto. Certo, anche Oliverio allora non aveva le palle per cacciarlo. Nonostante pure Tonino Gentile, il Cinghiale tanto per capirci, gli stesse sollecitando il foglio di via perché non riusciva più a controllarlo come avrebbe voluto. Una “cacciata” rinviata soltanto di qualche settimana perché – all’inizio del 2016 – si diede il via alla fallimentare gestione di Raffaele Mauro alias Faccia di plastica.
E così il signorino oncologo passò agli annali nei suoi squallidi 12 mesi di gestione per aver mantenuto al suo posto gente come Fra’ Remigio Magnelli, che all’epoca aveva ancora “solo” una condanna definitiva per falso in atto pubblico, per aver liquidato 86 mila euro ciascuno agli anestesisti di Castrovillari per turni aggiuntivi a Cetraro. Salvo poi revocarli quando la cosa è uscita fuori…
Per aver dato una montagna di soldi ai funzionari. Per avere affidato incarichi legali esterni (cosa vietatissima da ogni commissario). Ha dato soldi a dire basta a Ponzio, l’ormai ex capo dell’ufficio di collocamento del Cinghiale nella sanità cosentina, e ha fatto in generale come meglio gli pareva. Salvo vedersi “stoppato” quando avrebbe voluto “decidere” 63 assunzioni di medici. E lì in pratica è terminato il suo mandato all’Asp di Cosenza.
Da allora è stato costretto a mordere il freno e a ricominciare daccapo… Jole Santelli, nominandolo nella sua task force per la pandemia, lo aveva rimesso in circolo e da allora Filippelli ha brigato pazientemente, in quota Occhiuto più che Cinghiale, per ritornare in sella. E oggi ci è addirittura riuscito “conquistando” l’Azienda Ospedaliera. Povera Cusenza nostra!