Non ci sono più gli spioni di una volta

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Stavo all’Espresso e un giorno il direttore Claudio Rinaldi mi scarica sulla scrivania una montagna di cartelline per ricavarne una doppia pagina per il numero successivo. Era l’archivio del mitico Federico Umberto D’Amato, già direttore dell’Ufficio Affari Riservati del ministero degli Interni. Nonché estensore di una prelibata rubrica culinaria per il medesimo Espresso: un papocchio degno di un film. M’immergo dunque nella lettura dei sapidi dossier – sequestrati dalla magistratura al temuto funzionario dopo la sua scomparsa avvenuta nel 1996 – anonimi ma riferibili a politici, imprenditori e giornalisti, attenzionati per le loro sbandate “sinistrorse” (c’era scritto proprio così), e resto affascinato dall’accuratezza delle informazioni raccolte. I segugi del cuoco-spia seguivano le loro prede scarpinando con pazienza certosina alla ricerca di particolari compromettenti, soprattutto di tipo erotico. Era un’Italietta che prendeva nota delle cene con una “signora prosperosa che non risulta essere la di lui consorte”, o dei pettegolezzi sulle “inclinazioni capovolte del soggetto in questione”, un modo involuto per dire che era un gay.

Sul Fatto Gianni Barbacetto ha ricordato i 34 mila dossier illegali del Sifar, il Piano Solo del generale Giovanni Di Lorenzo che prevedeva l’arresto di centinaia di persone, il suicidio del generale Rocca. Ditemi voi cosa hanno a che fare la tragica grandezza di quei golpisti, o le oscure trame ricattatorie del Viminale, con le “rivelazioni” sulla “rete dei putiniani in Italia” pubblicate a tutta pagina dal Corriere della Sera. Un elenco di stramberie tratte dai social con il copia-incolla, riferibili ad anziani geografi o a dentisti leghisti saluzzesi, con tanto di foto segnaletiche tra le quali spicca quella del professor Alessandro Orsini. Senza un motivo plausibile se non per la consueta schizzatina di fango.

Caro Gabrielli, se questo è il livello della nostra intelligence, Putin può davvero stare tranquillo: impiegati che non muovono il culo dalla sedia impegnati a riciclare carta straccia. E c’è pure chi ’sta roba la pubblica. Gente così Di Lorenzo e D’Amato l’avrebbe cacciata a calci nel sedere. Eh sì, non ci sono più gli spioni di una volta.