Rende. Finitela di sfruttare politicamente il nome di Giacomo Mancini: ora basta (di Pierino Magliari)

di Pierino Magliari

Caro Gabriele,

oggi giovedì 16 giugno sarà intitolato a Giacomo Mancini e inaugurato dall’amministrazione comunale di Rende il Ponte sul fiume Campagnano.

Nella nostra parentela non vi sono nipoti di serie A o di serie B. Ho i titoli per dire come la penso in merito a tale iniziativa.

A Cosenza Mancini è presente su “Viali, Ponti, Piazze e Statue’. A Rende ci sono stati politici importanti. Su tutti Cecchino Principe.

La mia perplessità nel merito è che in questa nostra regione vi sono “strateghi politici”, che cercano alleanze preventive a competizioni elettorali al fine di prevalere sugli avversari.

Se accadesse tutto ciò e venisse sfruttato politicamente il nome di Mancini per simili avventure sarebbe spregevole.

In questo il tempo sarà galantuomo: lo ritengo possibile che ciò avvenga. Ora è tempo che Mancini riposi in pace e che non venga più tirato in ballo. Ora basta….

Colgo l’occasione di soffermarmi sui recenti referendum sulla giustizia.

Il PSI è stato cancellato dalla politica dai magistrati. Cosenza è stata sempre socialista. Ora c’è un sindaco socialista. Ma purtroppo ho registrato il silenzio totale nei confronti della competizione.

Mancini, sin dal lontano congresso di Genova, fece un duro attacco alla magistratura. Parlò di Greche ed Ermellini. Nei suoi confronti ha avuto un accanito oppositore nel generale Della Chiesa, che arrestò Paolo Lapponi, marito di sua figlia Giosi, per banda armata. Si tentò di arrestare anche Giosi ed anche Mancini da parte del Giudice Imposimato (PCI).

Il tutto si chiuse con il processo infamante di Palmi. Il pm Boemi nelle sue udienze rivolgendosi a Mancini non l’ha chiamato mai per nome. Lo indicava con l’indice medio e diceva “quest’uomo”. Boemi poi partecipò alle amministrative a Palmi e fu sconfitto.

Successivamente la Regione Calabria gli affidò la gestione unica appaltante e spedì anche ad un suo collaboratore, graduato dei carabinieri, e in tutte le carceri italiane informative se vi fossero detenuti disposti a fare dichiarazioni contro Mancini. Anche costui ebbe un incarico al porto di Gioia Tauro.

A Cosenza fu arrestato Pino Tursi Prato, con lo scopo preciso di ricevere informative contro Mancini.

Mancini era convinto che dietro tutta la vicenda ci fosse la mano dell’onorevole Violante, ex magistrato.

Porto alla Vostra attenzione l’informazione che al funerale di Mancini era presente un parlamentare socialista venuto dalla Grecia, portando il saluto dei compagni Greci a Mancini e ci disse che per la Grecia Mancini fu determinante con il suo aiuto per la vittoria finale nel periodo dei colonnelli.

Prima di terminare un pensiero va anche a sua moglie Vittoria: è stata una donna fantastica, era generosa e sempre presente per la gente umile.

Sarete sempre nei nostri cuori.

Cosenza, lì 14 giugno 2022