Cosenza. Fallimento Vallecrati Spa, le precisazioni del curatore e la rabbia degli ex dipendenti

Ormai da tempo ci occupiamo della tragicomica vicenda di 350 ex dipendenti della fallita Vallecrati Spa di Cosenza, che da più di 10 anni (!) attendono ancora di poter avere la liquidazione o se preferite il trattamento di fine rapporto, vale a dire un loro sacrosanto diritto. Il Tribunale di Cosenza ha nominato come curatore fallimentare la dottoressa Chiara Puteri di Lamezia Terme, la quale, all’indomani dell’ultimo articolo sulla vicenda (https://www.iacchite.blog/cosenza-fallimento-vallecrati-spa-500-mila-euro-nelle-casse-della-societa-gli-ex-dipendenti-chiedono-il-rispetto-dei-loro-diritti/)  si è “risentita” e ci ha inviato un messaggio con una risposta a quelle che sono le richieste dei lavoratori. Eccola qui.

RISPOSTA del CURATORE FALLIMENTARE
L’articolo è del tutto errato e fuorviante e contiene notizie inesatte. I creditori in questione (ex dipendenti della società fallita) hanno percepito REGOLARMENTE agli Iban indicati nel 2021 la somma del 25% del credito residuo assegnata nel piano di riparto .

Tutti i creditori , tranne i soggetti indebitati che avevano ceduto il credito alle società finanziare, HANNO PERCEPITO DA ANNI l’intero TFR dall’INPS. Anche su questo punto l’articolo è del tutto errato.

L’attività della scrivente curatrice è stata tempestiva , faticosissima e fruttuosa . In quali e quante procedure fallimentare si arriva a pagare 350 dipendenti al 25 percento ?

Invito pertanto la redazione alla pubblicazione in calce all’articolo della presente nota ti risposta. La notizia così come riportata è in gravemente lesiva dell’immagine della scrivente e dell’intero Tribunale nonché del tutto ERRATA.

Dott.ssa Chiara Puteri
curatore del fallimento di Vallecrati spa

Vista la “prosopopea” della dottoressa, abbiamo chiesto a uno degli ex dipendenti della società fallita di darci la sua versione dei fatti rispetto alle precisazioni del curatore fallimentare. 

Da ex dipendente di Vallecrati Spa vorrei rettificare quanto dichiarato nei giorni scorsi in merito al recupero dei crediti ed alla gestione del fallimento della società in oggetto.
In queste ore, infatti, ho appreso di essere un privilegiato, pertanto mi sento in dovere di ringraziare il curatore fallimentare per come sta gestendo l’intera procedura. Non è da tutti garantire il pagamento dei contributi a 350 dipendenti, non è da tutti liquidare in soli 11 anni addirittura il 25% delle spettanze…

Peccato che, per stessa ammissione della curatrice, il debito contributivo sia stato saldato dall’INPS e non già dalla società o dalla curatrice fallimentare.

Peccato pure che, a distanza di 12 anni, continuiamo a pagare noi un fallimento causato da altri. Abbiamo subito una gestione scellerata, ritardi cronici nei pagamenti, mesi di disoccupazione. Molti di noi sono finiti in aule di tribunale, perseguiti per aver rivendicato i propri diritti. E oggi siamo punto e a capo, costretti a rinunciare al 75% di quanto ci spetta perché un fantomatico piano di riparto dà, di fatto, precedenza e priorità ad altri. Nonostante sia il codice civile, articolo 2777, a stabilire il privilegio dei “crediti aventi ad oggetto retribuzioni per il lavoro subordinato”. Ma siamo in Italia e sappiamo benissimo che la legge non è uguale per tutti, soprattutto quando gli interessati sono figli di nessuno.
Chi gestisce il fallimento sappia, però, che per circa 10 anni abbiamo reso un servizio di pubblica utilità alla nostra città, lavorando in giorni e orari improbabili per garantire a tutti igiene e sicurezza sanitaria. Siamo abituati a lottare per ottenere quanto ci spetta e non siamo assolutamente disposti ad accettare a testa bassa che qualcuno, dall’alto, decida, scientemente, di ignorare i nostri diritti pensando di zittirci con una sorta di elemosina istituzionale.
La Vallecrati Spa non l’abbiamo fatta fallire noi!

Gaetano Azzinnaro