Teatrino Italia. Fiducia a Draghi ma con soli 95 sì, ora dimissioni e ipotesi elezioni per il 2 ottobre

“Chiedo che sia posto il voto di fiducia sulla risoluzione presentata dal senatore Casini“, ha detto il premier Mario Draghi chiudendo la replica al Senato dopo le comunicazioni al Senato di questa mattina. La risoluzione prevede una sola riga: “Udite le comunicazioni del premier si approva”. Ma Forza Italia, Lega e M5S non hanno partecipato al voto. Mentre Autonomie, Insieme per il futuro, Italia viva, Leu e Pd hanno votato a favore. Contro Alternativa e FdI. I senatori Cinquestelle hanno deciso di essere presenti e non votanti. Alla fine è passata la fiducia al governo Draghi con 95 sì e 38 no ma solo 133 votanti: un segnale inequivocabile. Draghi è uscito dall’aula del Senato, gli hanno chiesto se stesse andando a Quirinale per dimettersi. Il presidente ha trovato la forza per una battuta: «Intanto prendo l’ascensore». Pochi minuti prima Gianluigi Paragone concludeva l’intervento dicendo «basta con i premier nominati». E Draghi, dal suo scranno: «Vero!».

L’ipotesi più probabile a questo punto è che Draghi, preso atto della situazione, salga al Quirinale per dimettersi. Si andrebbe a elezioni anticipate e la data potrebbe essere quella del 2 ottobre. AGGIORNAMENTO (https://www.iacchite.blog/teatrino-italia-draghi-non-salira-stasera-al-quirinale-e-si-presentera-domani-alla-camera/)