Mare sporco. Abitazioni non collettate alle fogne, aziende senza impianti e Arpacal corrotta: quello che Occhiuto non dice

Anche per la stagione estiva appena cominciata il Tirreno e persino lo Jonio calabrese stanno presentato “spettacoli” deprimenti di inquinamento. Il presidente della Regione, per provare a dire che qualcosa ha fatto, sta pubblicando video e post deliranti con tanto di annuncio di “ordinanze” farlocche e patetici tentativi di scaricare le colpe sui sindaci, che peraltro, gli hanno già risposto a muso duro mandandolo… a quel paese. Il piccolo Occhiuto continua a gridare alla luna ma non dice mai la verità. Tutti sanno che non cambierà una mazza nonostante le chiacchiere di questo soggetto che ormai tutti i calabresi e non solo i cosentini stanno imparando a conoscere per la sua falsità e il suo paraculismo. E ormai anche nelle altre province hanno coniato il fatidico slogan: “Con Occhiuto la melma ha tutto un altro gusto…” per sintetizzare quanto sia falso e ipocrita il soggetto.

Partiamo allora dalle vere cause che rendono il nostro mare tra i più inquinati d’Italia.
1) L’80% delle abitazioni delle nostre comunità non sono ancora collettate a nessuna rete fognaria scaricando di fatto nei fiumi e nei mari.
2) La maggior parte delle aziende agricole non sono dotate di impianti adeguati al numero di bestiame …è di qualche settimana fa l’intervento dei carabinieri forestali in alcune di queste aziende agricole (ma il 90% delle segnalazioni in procura sfociano in assoluzioni o prescrizioni).
3) Arpacal Calabria è l’ente più corrotto che possa esistere nella nostra realtà con il silenzio della magistratura, degli ex forestali (oggi carabinieri) e della Regione Calabria…

Questi 3 problemi causano l’inquinamento totale dei nostri corsi d’acqua (fiumi e torrenti al 100% inquinati) che sfociano nei nostri mari.

Gli impianti di depurazione (finto problema) non sono e non possono essere adeguati per depurare le nostre acque ma nessuno dice che nei depuratori presenti sul nostro territorio, confluiscono solo il 20% delle acque da depurare. L’altro 80% è rappresentato da fiumi, torrenti e scarichi diretti al mare di abitazioni ed aziende non collettate.

Collettare tutte le zone non collettate della Calabria richiederebbe un investimento di oltre 500 milioni di euro e circa dieci anni tra progettazione, gare di appalto e lavori.
Ammesso e non concesso che si possa risolvere questo problema, c’è da risolvere quello del 90% delle aziende agricole e di allevamento e di altri tipi di aziende che non sono dotate di impianti adeguati, che continuano ad inquinare da decenni fiumi, torrenti e falde acquifere.

Non trascurando le discariche abusive presenti lungo gli argini dei fiumi, la risoluzione di questi problemi richiede non solo un ulteriore investimento di oltre 100 milioni di euro, ma un controllo territoriale notevole ed il coraggio di intervenire drasticamente.

Ci vogliono cioè le palle… quelle che Robertino non ha, quel coraggio che sicuramente manca ai nostri politici del settore (oltre a Occhiuto, Gallo e naturalmente Orsomarso, per anni ridicolo e patetico assessore regionale al… Turismo) ma anche alla magistratura corrotta che, insieme alla forestale ed ai dirigenti Arpacal, si vendono per un capretto a Pasqua ed un formaggio alla settimana. Povera Calabria nostra.