Bonifati, il piano spiaggia è una farsa a uso e consumo dei soliti noti

Governo Comune di Bonifati, 3° episodio

primo episodio (https://www.iacchite.blog/a-bonifati-tutto-si-puo-fare-se-sei-amico-degli-amici-sei-intoccabile/)

secondo episodio (https://www.iacchite.blog/bonifati-la-siccita-pilotata-e-i-parcheggi-abusivi/)

di Luca De Brasi

Nel nostro Comune di Bonifati c’è un piano spiaggia commissariato da quasi 20 anni. Finalmente un paio di anni fa il commissario lo approva, ma ora definirlo una farsa è veramente un eufemismo e spieghiamo subito il perché.

Gli amministratori locali si giustificano con la popolazione dicendo che loro non c’entrano nulla con l’approvazione perché se n’è occupato il commissario, ma in realtà non è proprio così. Elenchiamo alcuni passaggi che sfuggono alla gente: lo stesso commissario dà incarico ufficiale al responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, all’epoca l’ing. Arieta… l’incaricato chiede al Comune di dare degli indirizzi o magari qualche consiglio, per apportare correzioni dove necessario o per l’individuazione di nuovi lotti. Lo stesso Arieta dà incarico esterno a due professionisti, l’ing. Luigi Cristoforo e l’ing. Giuseppe D Alessandro, entrambi poi colpiti e indagati da un’operazione condotta dalla procura di Paola denominata “Appalti e massomafia”, che non riguardava il nostro comune ma altri limitrofi, ma già questo dice tutto…

Ne viene fuori che nella prima approvazione, firmata dal commissario, si evince come ci sia la mano dell’amministrazione e degli amici degli amici, perché ci sono delle variazioni illegali e discriminanti: illegali perché erano state traslate delle concessioni demaniali esistenti. Il piano di indirizzo regionale, strumento che regolarizza il demanio in concessione ai comuni, è molto chiaro in tal senso: non si possono traslare concessioni demaniali esistenti se non per opere pubbliche, e qui c’era solo personale ma niente di pubblico… Discriminanti, perché le due concessioni appartengono a chi non è amico ma soprattutto a chi denuncia misfatti senza paura.

Ovviamente queste andavano a favore dei loro “amici”, e solo l’attenzione dei concessionari, con espressa opposizione accolta immediatamente dal commissario, ha permesso che ciò non avvenisse.

Ma andiamo avanti… Succede che altre concessioni demaniali esistenti vengono allungate di 20 metri fronte mare: la legge lo permette, ma, udite udite, le concessioni, oltre ad appartenere ad un consigliere comunale con delega al demanio – ops! – cadono proprio a ridosso del lungomare, il centro del paese, dove non vengono più individuati altri lotti lasciando sempre la spiaggia libera come prevede la legge da destinare ad asta pubblica… Come dire: qua ci siamo noi e non vogliamo concorrenza!

Oltre che farsi solo i propri interessi, il danno più grosso è quello di non sviluppare un territorio che vive di solo turismo e di togliere lavoro a famiglie che potrebbero beneficiarne.

Ma veniamo allo scempio vero e proprio: abbiamo un pezzo di spiaggia libera frequentata da tantissime persone, una delle spiagge più grandi del nostro territorio. Ebbene, lì sono state previste due concessioni per approdo barche (vedi foto zona 8 A 8 B 9 A 9 B).

L’ordinanza balneare vieta la balneazione fino a 100 metri di distanza dall’ approdo di barche (natanti): in pratica con questo tipo di progetto si renderebbe quella spiaggia quasi tutta non balneabile. Il paese è piccolo e si vocifera che era stata fatta qualche promessa elettorale per poter usufruire di tali concessioni, tutto ciò ci fa pensare: che cosa ne avrebbe potuto beneficiare il commissario di queste cose? Come si suol dire: ci sono quelle illegalità confermate con grado di giudizio e poi ci sono quelle che tutti sanno ma nessuno le dice… Evviva lo sviluppo turistico del territorio…