Ciao Davide Colace: Catanzaro e Cosenza unite nel suo ricordo

dalla pagina FB di Massimo Covello, segretario Fiom Cgil Calabria

Oggi è venuto improvvisamente a mancare un compagno fraterno: Davide Colace.
Una delle persone più straordinarie che ho conosciuto, di intelligenza acuta, di competenza professionale, di valori indiscussi.
Con lui, sul finire degli anni 90, ho combattuto una vertenza che è rimasta epica: l’assunzione nei ruoli dell’ Arssa di una generazione di dottori agronomi che col tempo sono diventati la struttura portante della divulgazione e sperimentazione agricola in Calabria.
Proprio in questi giorni ci saremmo dovuti sentire, per riportargli le mie impressioni, che mi aveva sollecitato ed a cui teneva tanto, sulla tesi che stava preparando sulla “Mancata semplificazione dei trattamenti contrattuali in Arsac” per la sua ennesima laurea.
Quanti ricordi in queste ore,.
Davide era generoso, è stato un dirigente di primo piano della Camera del Lavoro di Cosenza, ed Rsu storico del suo ente.
Mi dispiace tanto. Ai suoi familiari le mie più sentite condoglianze.
Ciao Davide, vivrai sempre, nel mio cuore e nella mia testa.

IL NOSTRO RICORDO

Anche noi abbiamo avuto modo di conoscere Davide Colace alla fine degli anni ’90 alla Cgil di Cosenza della quale era dirigente di spicco. Davide aveva 57 anni, era catanzarese e profondamente innamorato della sua città e com’era naturale che fosse, tra di noi non mancavano gli sfottò sempre sorridenti per la passione calcistica. Ma era anche un grande sindacalista, sempre sul pezzo e sempre pronto a difendere i lavoratori perché era stato – cime ha ricordato Covello – Rsu storico dell’Arssa. Colace era martellante nella sua azione “contro” quelli che chiamavamo all’unisono i padroni e anche contro la malapolitica e più volte abbiamo avuto modo di confrontarci condividendo le nostre idee. Era passato un po’ di tempo e Davide aveva lasciato inevitabilmente la Cgil ma senza fare polemiche: “diciamo che non ho vocazione pedagogica” ci diceva quando gli facevamo la fatidica domanda sul perché avesse lasciato la Camera del Lavoro. E non sono mancate, in questi ultimi anni, le occasioni di confronto: per esempio, sulle vicende delle Rsa e in particolare di quelle di Poggi&Parente (con tanto di coro ultrà giallorosso…) ma anche del mondo sindacale in generale verso il quale aveva giocoforza perso fiducia. Di lui ci resterà sempre il ricordo di un compagno di grande spessore culturale e morale del quale sentiremo tanto la mancanza. Ciao Davide, che la terra ti sia lieve. Un abbraccio ai familiari (g. c.)