Occhi puntati sull’ambiente, sono almeno due le indagini che la Procura della Repubblica sta coordinando e che mirano a far luce sulla tragica situazione del sistema fognario cittadino. In particolare l’attenzione degli inquirenti si sarebbe concentrata sul quartiere Siano e su quanto avviene alla foce del fiume Corace.
Nel primo caso l’indagine sarebbe già a un livello più avanzato. Nei mesi scorsi infatti nel registro degli indagati sono stati iscritti ex amministratori e dirigenti di Palazzo De Nobili. A loro carico la Procura della Repubblica ipotizza il reato di disastro ambientale e la violazione delle norme ambientali contenute nel decreto legislativo del 2006.
Il secondo fascicolo è stato invece aperto all’indomani della scoperta di un mare di liquami che da uno scarico finiva direttamente nel fiume Corace attraversando una stazione di sollevamento spenta e senza allaccio alla corrente elettrica. Era stato l’allora presidente della Commissione consiliare Ambiente Eugenio Riccio a denunciare il caso dopo un sopralluogo nell’area. Da quel momento si sono accesi i riflettori degli investigatori che oltre ad effettuare sopralluoghi hanno acquisito documenti e le testimonianze di diverse persone.
Stando al capitolato d’appalto per la gestione della rete fognaria le stazioni di sollevamento al servizio della fognatura comunale sono 31 e risultano ubicate nelle seguenti località: Gagliano, via Plutino, Fondo Corallo, Uccelluzzo, Hotel Palace, Fiumarella, Corace, viale Pio X, via Smaldone, via Candela, Giovino, fosso Barbaruzza, Alli, Cava, via Fiume Busento, Germaneto, Barone, Rumbolotto, località Città del sole, Motorizzazione (Barone), Cava (coop Euro 2000), via Gallucci, via di Bella, Lenza, Piterà, via Barlaam da Seminara.
Negli scorsi mesi sono stati effettuati alcuni controlli da cui sono emerse diverse criticità. Il caso della stazione ferma e bypassata scoperta in località Germaneto il 5 agosto non sarebbe isolato. In più zone sarebbero stati trovati impianti non collegati alla corrente elettrica, addirittura privi delle apparecchiature necessarie al funzionamento o fermi perché mai collegati alla condotta. Ora il lavoro investigativo sarebbe arrivato a un primo traguardo. Ancora una volta nel mirino degli inquirenti sarebbero finiti alcuni dirigenti (ex ed attuali) dell’amministrazione comunale. I nomi sono top secret ma in molti ambienti catanzaresi si sussurra che potrebbero essere quelli dell’ex dirigente dei Lavori Pubblici ingegnere Guido Bisceglia e del funzionario ingegnere Giacinto Tolomeo, mentre il politico dovrebbe essere l’ex sindaco Sergio Abramo.