Cosenza, emergenza abitativa. Il “Sistema Pianini” e il ruolo del signor Diversi

L’emergenza abitativa a Cosenza, più che una drammatica e atavica questione sociale di cui la politica dovrebbe occuparsi seriamente, da trent’anni a questa parte, è diventata una vigna senza fine per l’ingegnere Giovanni Pianini. Il palazzinaro più potente della città. Un genio dello sguabbu. Un amico degli amici che sa come accontentare tutti quelli disposti a fargli un favore. Un maestro nel muoversi sottobanco, nella pubblica amministrazione, senza mai apparire in prima persona. Nessuno lo conosce: il sindaco dice di non sapere chi è, i dirigenti comunali dicono di non averlo mai visto in faccia, i consiglieri comunali non hanno mai sentito il suo nome, l’assessore al welfare ne ignora l’esistenza. Eppure Pianini prima di essere un ingegnere che costruisce con i soldi dei caggi, è stato dapprima spazzino (scupaturu) all’ex gasometro e poi dipendente comunale (in aspettativa non retribuita… e cci vulissa puru, dato che i soldi dal Comune se li prende diversamente e con gli interessi del 400.000%… e adesso a quanto se ne sa ufficialmente IN PENSIONE!!!), ma nessuno dei suoi “colleghi” lo ha mai visto di persona. Insomma, quando pronunci il nome di Pianini negli uffici comunali cala il silenzio e l’omertà regna sovrana. Provare per credere.

Non lo conoscono nemmeno all’ufficio Ragioneria, dove i mandati di pagamenti a suo nome “vanno e vengono” alla velocità della luce. Così come nessuno sa chi è negli uffici dirigenziali dove le determine a suo nome sono sempre accompagnate dalla sigla: “trattare con celerità e con un occhio di riguardo”. Tutti sanno che Pianini è l’unico e solo fornitore di alloggi provvisori (cari pagati) al Comune di Cosenza da destinare a famiglie in emergenza abitativa. Un monopolio che appartiene in esclusa alle due società “Arteg srl” e “Via Rivocati srl” di sua proprietà: se il “mercato” dell’assegnazione degli alloggi Aterp è in mano ai malavitosi manovrati dalla politica corrotta, quello degli affitti passivi, è un mercato che appartiene solo a Pianini. Nessuno può metterci bocca, malavita compresa. Non è salutare disturbare i suoi affari che spesso sono anche gli affari di amici importanti e potenti. Pianini, con le sue risorse, arriva ovunque.

L’ingegnere in aspettativa, aiutato dal cognato (quello di piazza Scarpelli), negli anni ha elaborato un sistema che, con la necessaria complicità della procura, della politica e della burocrazia, gli ha permesso di costruire un impero. Funziona così (semplificando): da impiegato comunale con gli agganci giusti riesce ad affittare qualche appartamento fatiscente di sua proprietà in via Rivocati, per oltre vent’anni, al Comune, per la modica cifra di 150.000 euro all’anno. Tutti i cosentini ricorderanno il famoso e fatiscente ufficio affissioni del Comune allora ubicato in via Rivocati di proprietà di Pianini e pagato dai cosentini quasi 10.000 euro al mese per quasi 20 anni. Con i soldi dei caggi intascati, per il Pianini, è stato facile ottenere finanziamenti da banche e da “privati”, iniziando così la sua ascesa nel mondo dei palazzinari. Gli basta portare in banca, o chissà da chi, le carte del comune, per ottenere “prestiti e finanziamenti”. Che usa per costruire palazzi da affittare sempre al comune: con i soldi del comune costruisce case che diventano sue, e che una volta finite affitta sempre al comune. Un sitema all’apparenza semplice, ma efficace. Ma a Pianini, nessuno lo conosce.

A questo punto qualcuno potrebbe dire: dove sta l’intrallazzo in tutto questo? Veniamo allora alle carte. L’ingegnere Pianini che non ha mai pagato un solo euro di “oneri di urbanizzazione” e nessuno dice niente, compreso Franz impegnato a tartassare i cittadini, oltre a detenere un illegale monopolio nella fornitura al comune di alloggi provvisori, impone un prezzo di affitto che va oltre, e non di poco, il reale “valore di mercato”. E questo lo può fare perché non ha concorrenti. Il comune deve trattare sempre e solo con lui. Ed è lui che fa il prezzo. Ma perché Pianini non ha concorrenti? Prima di rispondere a questa domanda, bisogna chiarire a quanto ammonta, all’oggi, il valore di questo “appalto” che si ripete ogni anno e da decenni: il Comune di Cosenza ogni anno spende in fitti passivi quasi 600.000 euro. Al netto delle spese di registrazione (71mila euro), e dei soldi versati ad altri enti (Aterp e Suore), poco più della metà finisce nelle tasche del privato che nella tabella, sotto riportata, viene definito “Diversi”.

I “Diversi” incassano ogni anno dal comune la bellezza di 309.000, 48 euro. Una rendita annua niente male per il signor “Diversi”. Di cui nessuno conosce la vera identità, infatti nella determina il pdf sull’identità del signor “Diversi” non è stato allegato. Nessuno sa chi è. Come succede all’ingegnere Pianini, nessuno lo conosce.

Ora la domanda diventa: possibile che a Cosenza non c’è nessun privato, o agenzia immobiliare (tipo Tecnocasa, Gabetti, che partecipano in tutta Italia a gare pubbliche) disposta a partecipare a questo appalto che si rinnova ogni anno e che vale oltre 300.000 euro, destinato a salire ancora? La risposta che i politici e i dirigenti comunali danno a questa domanda, è sempre la stessa: “nessuno risponde ai nostri avvisi perché non si fidano del comune. Hanno paura di non essere pagati”. Una palese scusa per giustificare il monopolio di Pianini che, evidentemente, sa come dimostrare riconoscenza. Del resto non bisogna neanche fare tanta fatica per capire che i soldi il signor “Diversi (leggi Pianini)” li incassa ogni anno, eccome se li incassa!

Infatti il signor Diversi (leggi sempre Pianini), e qui tutti possono capire come stanno veramente le cose, che incassa dal Comune 300.000 euro all’anno da decenni, e che stanno per diventare 400.000 euro all’anno, non si è mai lamentato di non essere stato pagato dal Comune.

E se è vero come è vero che il Comune ha sempre pagato, da 30 anni a questa parte, il signor Pianini, perché non dovrebbe pagare, eventualmente, anche altri che forniscono il suo stesso “servizio”? Pianini è stato sempre pagato, e nessuno può affermare il contrario, e allora perché nessuno partecipa a questa “vigna” che garantisce una rendita annua sicura, specie in una città dove ci sono tantissimi proprietari di appartamenti sfitti da anni? È chiaro, e non ci vuole la buonanima della Signora in Giallo per capirlo, che da questi “avvisi” pubblicati dal Comune “intesi all’individuazione di soggetti privati disponibili a conferire attraverso contratto alloggi da destinare all’emergenza abitativa…” è meglio stare alla larga. Più chiaro di così, si muore. La scusa del comune che non paga, non regge.

Ad ulteriore dimostrazione di come funziona il sistema Pianini, citiamo la nota vicenda del palazzo dove attualmente risiedono 10 famiglie in Corso Umberto, di proprietà di Pianini: Franz ha ordinato lo sfratto delle famiglie residenti nel palazzo su sollecitazione di Pianini (deve aver ottenuto qualche altro finanziamento a “fondo perduto”), che ha deciso di abbatterlo e ricostruirlo. Così il Comune, come al solito, ha pubblicato, il 30 settembre scorso, l’ennesimo avviso pubblico per l’individuazione presso privati e agenzie, di appartamenti da affittare. Avviso che, come volevasi dimostrare, è andato deserto, l’unico a partecipare è stato il solito signor Diversi (leggi Pianini) che si è aggiudicato l’appalto, in trattiva privata, di 120.000 euro per 20 mesi, per l’affitto di 5 monolocali di 45 mq, pagati però dal comune  al prezzo di un appartamento di oltre 100 mq.

E meno male che Franz aveva annunciato di  voler eliminare i “fitti passivi”. La scusa è sempre la stessa: agli avvisi non partecipa nessuno. Ma non è così, dietro c’è la volonta politca, e non solo, di lasciare le cose così come stanno, perché il Comune, che possiede tanti appartamenti, potrebbe decidere di investire i 400.000 euro che regala ogni anno al signor Diversi, nel recupero di alloggi da destinare ai cittadini in emergenza abitativa, oppure promuovere un bel controllo a tappetto degli appartamenti comunali occupati per capire chi ne ha diritto, e chi no. Ma nessuno lo fa. Non l’hanno fatto i sindaci del passato, non lo fa Franz, perché il signor Diversi fa girare una montagna di soldi (sulla cui provenienza qualcuno dovrebbe indagare, ma che te lo dico a fare… tutto si perde nel porto della nebbie), e questo sta bene a tutti, FranZamaglia compresa. I “poveri” a dispetto di quello che dice Briatore, a Cosenza, fanno girare l’economia. La povertà porta ricchezza… almeno al signor Diversi.