Lettere a Iacchite’: “Continuate a vivere in uno stato di vita apparente”

Se potessi andrei via da Cosenza e dalla Calabria, terra che amo con tutta me stessa e che allo stesso tempo odio per via del suo lassismo e ipocrisia.
Il Referendum sulle trivelle era a mio parere concepito malissimo, ma anche se fosse stato perfetto solo in pochi sarebbero andati a votare, così come è stato. E chi non vota? La gente che si lamenta di più, la gente che di solito va a votare solo se motivata da uno scambio seppur illusorio. A parole sono tutti contro questo Governo, a parole ce l’hanno con tutta la fattoria animata, ma nei fatti…
Nei fatti contano sui poveri fessi che vanno a votare a prescindere, che cercano di cambiarlo questo mondo nei limiti del possibile.
Si adagiano nel loro recinto come pecore non più belanti, bensì mute. E muti dovete restare quando i castelli di sabbia vi crolleranno addosso, perché i “minne su tutte mungiute ormai”.
Il fatto è che avete ancora la dispensa china e gli specchi oscurati.
Renzi vi conosce benissimo, tutti i politici vi conoscono benissimo e contano sul vostro modus operandi che ancora una volta non si è smentito.
Siete un libro aperto ormai.
Mi raccomando di non andare a votare nemmeno ad ottobre quando il Referendum sarà una cosa molto seria… Certo, esiste il libero arbitrio ed una cosa chiamata Democrazia, in verità quest’ultima solo apparente, ma almeno mordetevi la lingua prima di dare aria alla bocca, per le solite lamentele da terroni. State zitti, abbiate almeno un residuo di dignità per tacere e tinitivi u’ cunfiettu. Vi auguro sia amaro come il fiele.
Passi per le persone anziane, ma i giovani, dove sono i giovani, coloro che dovrebbero cambiarlo questo mondo? Ah si, erano al mare con la macchinina o il macchinone pagato da papino… Continuate a vivere come già fate, in uno stato di vita apparente.
Giulia Libera