Calabria. La moglie del giudice del Tar a capo della stazione appaltante! Tutti colpevoli tutti in silenzio (compreso il M5s)

La Calabria è ultima da decenni in Italia e in Europa, è sempre più povera. Sempre più gente non arriva alla fine del mese o è costretta a fare i salti mortali per arrivarci e il solito grumo di potere composto da politici, boiardi e faccendieri continua ad arricchirsi senza un minimo di pudore. Quelle che abbiamo pubblicato in questi giorni sono le tabelle riassuntive dei guadagni dei 17 dirigenti generali della Giunta regionale.

CALABRIA, IL FAVOLOSO MONDO DEI DIRIGENTI GENERALI DELLA GIUNTA (https://www.iacchite.blog/calabria-il-favoloso-mondo-dei-dirigenti-generali-della-giunta-regionale-la-gente-muore-di-fame-loro-sguazzano-nel-denaro-ecco-quanto-incassano/)

Ogni commento sarebbe superfluo, ma è doveroso chiarire almeno qualche aspetto. La primatista assoluta, la signora Montilla, Dirigente Generale del Dipartimento Segretariato Generale, incassa – che scrivere “guadagna” sarebbe un’offesa per chiunque lavora – € 279.840,17 all’anno… Prima di tornare su di lei, passiamo a un’altra delle fortunate dirigenti, che incassa 153 mila euro. 

Di seguito, il profilo di Roberta Porcelli.

Tra le nomine dirigenziali ce n’è una che – come diciamo a Cosenza – fa letteralmente “aggrizzar’i carni” ed è quella della conferma del dirigente reggente alla stazione appaltante ovvero quella che sgancia milioni e milioni per gli appalti. Si chiama Roberta Porcelli ed è la moglie di un magistrato che per anni ha fatto il bello e il cattivo tempo al Tar Calabria ovvero Nicola Durante. Che noi conosciamo bene anche perché si parla di lui persino nelle carte del processo Rinascita Scott, chiamato in causa nientepopodimenoche da Nicola Adamo (https://www.iacchite.blog/ndrangheta-e-politica-la-cinquantamila-di-adamo-per-la-sentenza-del-giudice-durante/).

Chissà se a Kiev, durante il comunismo, un alto magistrato del partito poteva avere la moglie alto dirigente burocratico.
In Calabria, però, è stato ed è possibile senza neanche che sì alzasse un deputato dei Cinquestelle a denunciare il conflitto di interessi. Neanche Anna Laura Orrico detta “Giovanna d’Arco”, noblesse oblige. Niente di niente. Tutti zitti. 

Lo scrivevamo già diversi anni fa che, nella nuova infornata di dirigenti generali alla Regione di Palla Palla e Capu i Liuni (Mario Oliverio e Nicola Adamo per i nuovi di Iacchite’), ce n’erano due “accriccati”. Uno è il nipote di Natuzza, tale Fortunato Varone, nominato dirigente al Dipartimento Lavoro e Sviluppo economico e che ormai sta facendo una carriera “miracolosa” addirittura con altre nomine, visto che è stato nientepopodimenoche il capo della Protezione Civile e l’altra è la signora Roberta Porcelli, che dirigeva da tempo l’Autorità di Audit ma evidentemente non era e non è ancora sazia. 

L’Autorità di Audit, per chi non lo sapesse, è l’organismo che pianifica, gestisce e coordina le attività di controllo lungo tutto il periodo di programmazione, al fine di garantire l’efficacia dei sistemi di gestione/controllo e la correttezza delle operazioni, in modo funzionalmente indipendente sia dall’Autorità di Gestione che dall’Autorità di Certificazione.
E’ attribuita al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).

Ebbene, dopo aver sguazzato per anni all’Audit adesso la Porcelli è stata promossa addirittura alla leggendaria stazione appaltante mentre il nipote di Natuzza s’è preso l’Audit in un clima da perfetto “manuale Cencelli”, altro che Calabria che (non) t’aspetti. Ci sarebbe da dire invece sempr’i stessi cose.

Roberta Porcelli è figlia di magistrato ma soprattutto è la moglie di Nicola Durante, potente e preparato magistrato del TAR Calabria (ora per fortuna trasferito ma pur sempre con le mani in pasta…), ormai sputtanato alla grandissima perché nell’ordinanza del blitz di Gratteri appare come il giudice che avrebbe dovuto aggiustare una sentenza per la modica cifra di 50 mila euro grazie ai “buoni uffici” del “solito” Nicola Adamo. 

tar-calabria-02 E il guaio è che non è nemmeno una novità. Durante fece lo stesso con Loiero e la coppia Scopelliti-Talarico voleva nominarlo addirittura segretario generale del consiglio regionale.

Il problema, però, è gravissimo. Perché la nomina della signora Porcelli in Durante è stata fortemente voluta dal Partito Democratico. Quindi, poiché la Regione o gli uomini del Pd e di Forza Italia senza distinzione di colore vincono sistematicamente le loro cause al Tar (e ultime sono arrivate proprio in questi giorni per Occhiuto con il suo orripilante Museo di Alarico e per Citrigno lo strozzino, fedele boss della cricca di Nicola Adamo) ed ottengono puntualmente tutte le sospensive che vogliono, è da anni che tutti pensiamo male. Eppure neanche i Cinquestelle battono un colpo su questo tasto… Neanche Anna Laura Orrico detta “Giovanna d’Arco”, sempre noblesse oblige. 

Per risolvere la questione, e per tutelare la stessa Porcelli non è rimasta che una soluzione: trasferire il marito in un’altra sede. È una cosa che il Consiglio della Giustizia Amministrativa alla fine ha fatto dopo molti tentennamenti. Ma adesso come si fa a lasciare che la signora Porcelli in Durante si prenda addirittura la stazione appaltante per distribuire milioni a tutti? Si fa, si fa… In Calabria si può fare tutto!