Nemmeno Checco Zalone sarebbe riuscito a fare meglio. Nel senso che neanche lui, oggi indiscusso numero uno in chiave di comicità rispetto alla corruzione che dilaga in Italia, sarebbe stato capace di ironizzare così sugli assenteisti arrestati ieri a Rossano.
Bene, anzi malissimo. Ieri, proprio nello stesso giorno nel quale tutta l’Italia ha parlato dell’arresto di mezza ASP di Rossano, il buon direttore generale Raffaele Mauro, messo in quel posto da Madame Fifì, non trova di meglio da fare se non nominare come direttore del distretto sanitario di Rossano volete sapere chi?
Ma quel traffichino di Ottorino Zuccarelli, meglio conosciuto come il “ras” delle 104 e di San Fili.
Zuccarelli è quel medico (di cui ci siamo occupati tante volte) che è sotto processo a Cosenza (non che questo gli crei imbarazzo, vista l’inconsistenza di magistrati al soldo e al servizio della corruzione) indovinate per che cosa? Ma per le false agevolazioni sulla legge 104 e per le false timbrature.
Certo, Zuccarelli è la persona “ideale” da inviare in un posto dove la stragrande maggioranza è allergica al lavoro, almeno da quello che dicono le indagini. E così Mauro manda a Rossano, dilaniata dallo scandalo, proprio il re dei furbetti del cartellino.
E’ come se avessero mandato Dracula a fare trasfusioni, con decenza e rispetto parlando.
Diciamo la verità: nessuna meraviglia, perché delle numerose sgamate che gli abbiamo recentemente spiattellato in faccia, sapete cosa ha dato fastidio a Mauro e Zuccarelli, sempre più cato e corda come si dice a Cosenza? Che abbiamo riferito che andavano a pasteggiare dal Cugino a Dipignano.
Minacce di botte e peggio solo per questo, non per la fratellanza, non per gli indagati che compongono lo staff, non per tutto il resto, solo per l’abbuffata.
E, visto che sappiamo che il Cugino ci legge, una preghiera: la prossima volta, quando vengono da te, facci un colpo di telefono. Che li vogliamo venire a vedere. Chissà che, vedendoli, non possiamo capire qual è il segreto della loro “felicità”.