Questa mattina, durante un’indagine condotta dalla sezione di polizia giudiziaria-Aliquota Carabinieri, è stata posta sotto sequestro un’intera area composta da sette fabbricati in località Papaianni a Soverato. Le attività dei militari, hanno permesso di accertare una lottizzazione abusiva risalente a novembre del 2017. Durante le indagini, inoltre, sono state riscontrate anche delle presunte irregolarità negli atti per la realizzazione dei fabbricati in un’area sottoposto a vincolo idrogeologico.
Sono 11 le persone indagate: tra queste il dirigente generale del Dipartimento territorio e ambiente, Salvatore Siviglia, Serafino Nero, funzionario regionale in pensione e l’ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Soverato, Michele Menniti. Quest’ultimo, in particolare avrebbe redatto atti falsi o parzialmente falsi per favorire la lottizzazione nell’area, decidendo di omettere le caratteristiche sismiche dell’area e attestando falsamente la non necessità di atti tecnici. Gli altri due, invece, avrebbero dato via libera a costruire nell’area sottoposta a vincolo idrogeologico, rilasciando il nulla osta.
I nomi degli indagati e le ipotesi di accusa
Sotto inchiesta il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Soverato Michele Menniti, 66 anni, di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio; l’ingegnere Marcello Talotta, 51 anni, di Catanzaro; il dirigente dell’Uoa, Foreste Forestazione e difesa del suolo della Regione Calabria Salvatore Siviglia, 59 anni, di Melito Porto Salvo; il responsabile del procedimento Serafino Nero, 68 anni, di Decollatura; il tecnico progettista Ilario Sorgiovanni, 55 anni, di Gioveno (To); i direttori dei lavori Gennaro Procopio, 57 anni, di Catanzaro e Domenico Notaro, 36 anni di Soverato; gli acquirenti Angela Tarantino, 42 anni, nata a Catanzaro; Gianluca Ganci, 48 anni, di Napoli; Roberto Sarlo, 36 anni di Catanzaro e Carmela Ermogida, 43 anni, di Catanzaro. Nei loro confronti la Procura ipotizza, a vario titolo, i reati di falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, abuso di ufficio, falsità ideologica commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.