Nei giorni scorsi il personale della Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria ha dato esecuzione al decreto di confisca del capitale sociale per intero o pro quota e del patrimonio di 12 società, 6 veicoli, 315 fabbricati, 21 terreni, nonché il sequestro dei rapporti finanziari comunque riconducibili a due fratelli, Francesco e Demetrio Berna, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Ufficio Misure di Prevenzione, che ha parzialmente accolto, come del resto il precedente decreto di sequestro, la proposta avanzata nel 2022, a firma congiunta, dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria e dal Questore di Reggio Calabria.
Il Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione ha ritenuto che si era delineata in maniera particolarmente nitida la figura degli imprenditori compiacenti Francesco e Demetrio Berna, che avevano instaurato sin dall’esordio della loro attività un rapporto di proficuo scambio di utilità con la criminalità di stampo mafioso, anche perché dal compendio probatorio proveniente dal parallelo procedimento penale in tutto il corso della vita imprenditoriale il gruppo non solo era vittima, ma era stato anche favorito dalle cosche all’occorrenza. Gli accertamenti patrimoniali avevano infatti evidenziato come l’acquisto di alcune quote del capitale sociale delle società a loro riconducibili sia stato lo strumento per ottenere il controllo di fatto delle decisioni aziendali e, di conseguenza, dell’incremento del relativo patrimonio aziendale.
Francesco e Demetrio Berna erano stati originariamente ritenuti soggetti socialmente pericolosi per appartenenza alla criminalità organizzata di stampo mafioso e sottoposti a custodia cautelare in carcere, nell’ambito del procedimento denominato “Libro Nero”, in cui erano stati considerati come partecipi e imprenditori di riferimento della cosca Libri imperante sul territorio di Reggio Calabria. L’Ufficio di Procura successivamente aveva esercitato l’azione penale con l’accusa di partecipazione ad associazione mafiosa per uno dei fratelli, mentre nei confronti dell’altro l’accusa è stata rimodulata in quella di concorso esterno.
Il secondo procedimento penale, definito con rito abbreviato, si è concluso con la condanna di entrambi i fratelli per il delitto di concorso esterno in associazione mafiosa alla pena di anni 6 e mesi 8 di reclusione per uno di essi e alla pena di anni 4 di reclusione per concorso esterno per l’altro. La misura ablatoria eseguita ha consentito di sottoporre a confisca beni mobili ed immobili ed utilità aziendali per un valore complessivamente stimato di circa 50 milioni di euro.
La confisca dei beni dei fratelli Berna annunciata ieri fa seguito alla vasta operazione del 2 febbraio 2023 che aveva portato al sequestro di 45 milioni ai fratelli imprenditori di Reggio Calabria Francesco e Demetrio Berna. Con perquisizione eseguite nelle province di Reggio, Messina, Milano, Bari e negli Usa.
I fratelli Berna sono attivi nel settore dell’edilizia e dell’intermediazione immobiliare. I due già nel 2019 furono arrestati perchè ritenuti “imprenditori di riferimento” di un’articolazione di ‘ndrangheta. All’epoca l’operazione della polizia di Stato con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria disvelò la piena operatività di questa articolazione mafiosa finalizzata ad acquisire e gestire il controllo di attività economiche, concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici, alla realizzazione di profitti e vantaggi ingiusti attraverso la riscossione di ingenti somme di denaro a titolo di tangente, nonchè per impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o procurare voti agli associati, ai concorrenti esterni, ai contigui o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.
Le estorsioni subite e il sostegno della cosca Libri
Nonostante per molti anni (circa un ventennio) i due fratelli Berna siano stati sottoposti ad estorsione ad opera delle cosche egemoni nei quartieri in cui avevano aperto cantieri edili, gli stessi hanno goduto nel tempo di uno stato di protezione mafiosa appartenendo di fatto alla cosca di ‘ndrangheta dei Libri. Godendo del sostegno della ‘ndrina, i Berna sin dagli anni novanta hanno avviato fiorenti attività economiche alimentati da capitali illeciti riuscendo ad acquisire il controllo di un importante segmento dell’edilizia reggina e a proiettare i loro interessi sia in Italia che negli Usa in numerosi altri rami imprenditoriali quali il settore edile, immobiliare, dell’editoria, della ristorazione, assicurativo, dei giochi e delle scommesse.
L’operazione Libro Nero e il profilo dei Berna
Come detto, i due fratelli Berna furono coinvolti nel 2019 nell’ambito dell’operazione Libro Nero che colpì in particolar modo la ‘ndrangheta reggina e la cosca Libri. I Berna furono tra i 17 arrestati. Francesco Berna era presidente dell’Ance Calabria (l’associazione dei costruttori edili), mentre il fratello Demetrio vanta anche un importante percorso politico amministrativo al Comune di Reggio dove è stato consigliere comunale nel 2002 e nel 2007, oltre ad essere stato anche assessore al Bilancio nel biennio 2011-2012. Il collaboratore di giustizia Enrico De Rosa, parlando dei fratelli Berna ha riferito che “si scrive Berna ma si legge Libri”.