Il Tribunale di Cosenza ha condannato ad un anno di reclusione per bancarotta fraudolenta e preferenziale i tre deus ex machina della Vallecrati Spa, la società mista pubblico-privata che ha gestito per un periodo il ciclo dei rifiuti in città.
Si tratta dell’ex presidente del Cda Giovanni Maraniello, in carica dal 2007 al 2009; dell’ex amministratore delegato Corrado Ciavarella e dell’ex presidente del Cda Francesco Casciaro, in carica per otto mesi nel 2009.
A tale proposito, abbiamo ricevuto e pubblichiamo una nota delle “tute gialle”, i lavoratori che all’epoca erano in organico a Vallecrati Spa e poi sono stati assorbiti da Ecologia Oggi.
Giustizia è stata fatta.
Le tute gialle da sempre hanno creduto che Vallecrati Spa è stata fatta fallire a causa degli enormi debiti che i soci, cioè i Comuni consorziati, avevano creato non pagando i servizi resi.
Ma tutto ciò non è servito a ristabilire la verità in quanto un poliziotto che allora guidava la digos di Cosenza aveva teorizzato uno scenario accusatorio verso 8 dipendenti tutti iscritti ad un’unica sigla sindacale, la Uiltucs.
Il poliziotto in questione era partito nelle sue indagini da una presunta estorsione a favore di una ditta privata che concorreva per subentrare al posto della Vallecrati Spa, infangando così gli scioperi e le lotte e accusando i dipendenti di favorire questa ditta.
Per fortuna, questo teorema di bassa lega è stato completamente rigettato dai giudici, che hanno letto i documenti con attenzione e hanno addebitato ai dipendenti solo l’occupazione del Comune di Cosenza. Il blitz con gli 8 arresti che avrebbe voluto quello sprovveduto poliziotto non è mai scattato ma è evidente che questo servitore (?!) dello stato ha fatto di tutto per incastrare persone innocenti.
Nel primo processo “costruito” ad arte contro le tute gialle, gli avvocati Sicilia, Guadagnolo e Cribari hanno smontato pezzo per pezzo le testimonianze dei poliziotti e le accuse del pm grazie ad un lavoro capillare e certosino. Le tute gialle non hanno mai chiesto rivalse a nessuno e non sono arrivate neanche le scuse, che quel poliziotto poteva e doveva rendere nei confronti di quei dipendenti.
Per fortuna, la Guardia di Finanza accerta le illegalità fatte dai manager della Vallecrati Spa e manda a processo tutti i soggetti che oggi sono stati condannati. A quel punto, indignati per aver subito un processo ingiusto, ci siamo costituiti parte civile perché sapevamo da sempre chi aveva fatto arrivare Vallecrati Spa al fallimento e, come ci diceva sempre quel poliziotto quando scioperavamo, CHI SBAGLIA PAGA E LA GIUSTIZIA ARRIVA SEMPRE.
Purtroppo per lui, la giustizia ha condannato i veri artefici del crack e non i lavoratori che non ricevevano lo stipendio da sei mesi. Ora dovrebbe comportarsi da uomo e chiedere scusa alle tute gialle.