La Calabria ultimo rifugio di Messina Denaro prima di Campobello

(ANSA) – PALERMO, 10 MAG – È il 3 settembre del 2016. Nicola Accardo e Antonino Triolo, due mafiosi di Partanna, nel trapanese, parlano non sapendo di essere intercettati.

“Dice che Matteo era in Calabria ed è tornato…”, rivela Accardo. Gli investigatori non hanno dubbi: si tratta di Matteo Messina Denaro, all’epoca ricercato numero uno in Italia. Una pista tornata d’attualità quella calabrese perchè dagli ultimi elementi raccolti dagli inquirenti emerge che l’ultima tappa della latitanza del padrino di Castelvetrano, prima del suo trasferimento a Campobello di Mazara, è stata proprio la Calabria.
Grazie alla protezione della ‘ndrangheta Matteo Messina Denaro si sarebbe rifugiato tra Lametia Terme e Cosenza, città in cui il boss avrebbe avuto anche diversi affari: da quello dei traffici di droga in cui le ‘ndrine hanno ormai conquistato un ruolo di primo piano, alla realizzazione di un villaggio turistico e di impianti eolici, business sul quale il capomafia, attraverso l’imprenditore Vito Nicastri, avrebbe investito anche in Sicilia. Ma, mentre quella trascorsa da Messina Denaro a Campobello è stata quasi una vita normale, in Calabria, secondo gli investigatori, il capomafia avrebbe avuto una latitanza simile a quella del suo storico alleato corleonese, Bernardo Provenzano costretto a nascondersi e a spostarsi più volte.

Intanto Lorenza Alagna, figlia del boss, ha incontrato per la prima volta il padre alcuni giorni fa nel supercarcere dell’Aquila. Ne dà notizia stamattina Repubblica. Messina Denaro, 61 anni, arrestato lo scorso 16 gennaio e ammalato di cancro, ha visto la figlia 26enne che non ha mai ufficialmente riconosciuto in un braccio blindato del 41 bis. La ragazza, diventata di recente madre, “non ha mai ossequiato il padre-padrino”, osserva il quotidiano, ed “è diventata negli ultimi anni la grande inquietudine del capomafia”. Nel covo di Campobello i carabinieri avevano trovato decine di messaggi mai spediti a Lorenza. Uno risaliva al giorno del suo diciassettesimo compleanno: «Stai lontana dai mondi che non conosci. Io sono entrato in altri mondi al prezzo della sofferenza, ma tu non osare mai, ti prego». Negli ultimi tempi, però, il travaglio del padrino si era trasformato in rabbia contro la figlia che a 17 anni aveva convinto la madre ad andare via da casa della nonna paterna, a Castelvetrano. Lorenza non ha mai rinnegato il padre e la sua famiglia, ha però sempre rivendicato il diritto a vivere una vita normale. (ANSA).