Longobucco, Sila-Mare crollata. Issata una bandiera nera: il lutto di un paese isolato dalla malapolitica

Il ponte crollato e i suoi fronti aperti. Il primo, quello giudiziario: la guardia di finanza ha acquisito atti e documenti negli uffici del Dipartimento Infrastrutture e lavori pubblici della Regione Calabria e della Struttura territoriale Calabria dell’Anas di Catanzaro. Si indaga sulle cause del crollo per individuare le pacchiane responsabilità di tutta la classe politica e dei colletti bianchi ciucci e incompetenti che hanno firmato progetti, appalti e collaudi. Nomi che, peraltro, tutta la collettività conosce,

Ma questa mattina si apre di nuovo il fronte popolare, che è quello toccato nel vivo: i cittadini non vogliono che l’attenzione su quanto successo cali di colpo. La paura di rimanere isolati a lungo c’è, e la comunità non lo nega.
per questo, e per avere risposte in tempi brevi, questa mattina è stato organizzato un nuovo sit-in in piazza.

La voce di chi abita a Longobucco è ancora forte e vuole farsi sentire: questa mattina, armati di striscioni e rabbia per per la situazione ancora troppo precaria, i longobucchesi sono scesi a manifestare in piazza.

Una protesta che andrà avanti fino a quando non verranno individuati i responsabili del crollo e non si avranno notizie, certe, della prassi che verrà seguita per ripristinare i collegamenti con il territorio cosentino. Nel corso della manifestazione di questa mattina, i commercianti hanno scelto di abbassare le saracinesche dei propri negozi e si sono uniti, a gran voce, al coro che lamenta l’assenza di una rappresentanza politica. I cittadini hanno issato sul Comune una bandiera nera, simbolo del lutto di una comunità che, isolata, muore lentamente.