Cariati, soffia vento di liberazione. Mimmo Formaro: “Solo la lotta può cambiare questo paese”

“Noi siamo quelli dell’ospedale, i “guagnuni ‘ru spital”, quelli che da 15 anni lottano per i diritti di Cariati e per cambiarla”. Mimmo Formaro ha presentato cos’ la lista de Le Lampare il 24 aprile scorso a via Matteotti davanti ad una bella e rumorosa platea di sostenitori, che mai come oggi stanno mettendo in discussione il “sistema” politico, affaristico, clientelare e paramafioso che per decenni ha affossato questa bellissima cittadina del Bassojoniocosentino.

E che il clima sia cambiato a Cariati ormai è chiaro da tempo e Mimmo Formaro, già nell’avvio del suo discorso, lo sottolinea con la giusta forza perché c’è qualcuno in paese che sta seminando cattiverie senza senso con i soliti mezzucci dei potenti che sanno di essere invisi alle classi più deboli e iniziano a temere il tracollo. “Stanno dicendo un giorno che siamo con Cataldo Minò e un altro che favoriamo Saverio Greco – ha affermato – ma a me queste cattiverie sembrano quelle della volpe che quando non arriva all’uva dice che è amara e fanno ogni volta così”. Non ci sta Mimmo Formaro e denuncia con forza che “mentre sui palchi predicano la correttezza, poi lontano dai palchi fanno i falsi, gli ipocriti e i bugiardi … e qui falsi, ipocriti e bugiardi non ce ne sono”.

Sgombrato il campo dalle falsità seminate dagli avversari, Formaro entra nel vivo: “Noi abbiamo una visione politica precisa: siamo noi del movimento Le Lampare, con tante associazioni del territorio, il Movimento Cinquestelle, il consigliere regionale Tavernise che ci è sempre stato vicino e tanti calabresi che lottano con noi per la sanità e l’acqua pubblica e per i diritti e guardano alla situazione simbolica di Cariati con grande attenzione. Vogliamo avere la possibilità di poter vivere a Cariati, vogliamo un futuro per Cariati, che è bellissima e può essere attrattiva e qui ci sono tutte le condizioni perché ciò avvenga”.

“Ho sentito molte volte pronunciare le parole cambiamento e rinnovamento  – ha aggiunto Mimmo Formaro – ma negli ultimi 10-15 anni Cariati ha fatto molti passi indietro rispetto alle altre comunità e però tutti si sono riempiti lo stesso la bocca di cambiamento… ma è successo che mentre lo facevano continuavano a fare pastette per assicurarsi i propri interessi e adesso fanno di nuovo come la volpe che non arriva all’uva… A difendere la nostra indipendenza e la nostra dignità c’è la nostra storia, la storia de Le Lampare che è cominciata dal 2010 quando hanno chiuso l’ospedale: è un cerchio che si chiude”.

Formaro ha ricordato le lotte per la 106 e per l’ambiente, ha sottolineato che gli attivisti de Le Lampare hanno preso denunce anche da candidati sindaci di questa campagna elettorale: “Siamo andati nelle scuole e abbiamo fatto la cultura dei diritti, l’unica cultura valida per costruire un vero futuro”.

Poi la ricostruzione della battaglia più importante, quella per la riapertura dell’ospedale di Cariati e l’occupazione partita il 19 novembre del 2020 in piena pandemia. “Abbiamo lottato e lottiamo ancora contro la mancanza del diritto alla sanità pubblica, abbiamo trasformato la paura individuale in coraggio collettivo e, grazie anche all’attenzione mediatica che siamo riusciti a mettere in moto, abbiamo portato una Cariati in ogni città, in Italia e all’estero, Cariati è diventata il simbolo della lotta per i diritti“.

Inevitabile il riferimento al cancro della sanità privata, che a Cariati è rappresentato dalla famiglia iGreco e dalle loro maledette cliniche, che non vuole ancora abbandonare i posti di potere nonostante i miseri fallimenti di questi anni. Dopo Filomena, adesso il candidato è il fratello Saverio, il boss riconosciuto. Mimmo Formaro non li nomina ma è chiarissimo che si rivolge a loro quando urla dal palco di via Matteotti: “I privati si stanno mangiando il diritto alla salute pezzo dopo pezzo: il profitto in cambio del diritto”. 

Il candidato sindaco de Le Lampare ha ricordato Gino Strada e il suo impegno per l’ospedale di Cariati, ha rivelato che il movimento è stato invitato al concerto di Roger Waters a Bologna del 28 aprile e persino dall’Unical per parlare della difesa dei diritti. E ha sottolineato che mentre il popolo cariatese lottava per la sanità pubblica, l’amministrazione pensava ad altro.

“Che ne è dell’ospedale di Cariati? E’ arrivata la Tac, che non c’era neanche quando l’ospedale era aperto, sono arrivati anche altri strumenti e stiamo cercando di lavorare anche per portare il personale. Piano piano si aprono gli ospedali e probabilmente a maggio potremo festeggiare l’obiettivo della riapertura. Mentre noi abbiamo sacrificato la nostra vita per questa battaglia, gli altri hanno fatto ben poco”.

Mimmo Formaro ha chiesto il consenso dei cariatesi per continuare queste battaglie e ha chiuso con un paio di interrogativi che probabilmente risuoneranno per molti giorni dentro le orecchie dei cariatesi: “Chi c’è dietro di me? La mia famiglia, i miei compagno, i miei affetti e la gente onesta di Cariati. Chi c’è dietro Saverio Greco e Cataldo Minò? E chi c’è dentro? Solo la lotta può cambiare Cariati e qui c’è tanta gente che lotta”. 

Questa sera
Ore 19:00 Largo Madonnina
Chiusura della campagna elettorale
In concerto 🎶 Cataldo Perri, Emilio Spataro, Leo Caligiuri & B774 ❤#LeLampare