Corigliano-Rossano. Muore in attesa del medico: la procura dispone accertamenti sull’Asp di Cosenza

E’ stato conferito questa mattina nella sede del tribunale di Castrovillari l’incarico al perito che dovrà condurre l’autopsia sul corpo dell’uomo di 39 anni che sabato scorso è deceduto in contrada Zolfara dopo aver atteso per quasi un’ora una ambulanza medicalizzata. La Procura del Pollino ha indicato quale professionista il dott. Sacco di Crotone, mentre la famiglia, che ha deciso di farsi rappresentare dall’avvocato Emanuele Sapia, ha indicato quale perito di parte il dott. Chimenz. Il conferimento dell’incarico è fissato per 9:30 ed è presumibile che, subito dopo e quindi già nella giornata di oggi, si procederà con l’autopsia. Ciò che principalmente si vuole accertare è se, fermo restando il malore accusato dal trentanovenne, la morte si possa configurare in un contesto di un presunto caso di malasanità per il ritardo e non solo dei soccorsi.

La tragedia, come accennato, si è consumata nel primo pomeriggio di sabato scorso, quando l’uomo, padre di due bambini, si trovava a casa. Accusato il malore i familiari hanno allertato i soccorsi e da lì è iniziata una attesa infinita che è culminata con il decesso del malcapitato. Già la prima ambulanza, inviata dopo la telefonata fatta a numero di emergenza del 118, è arrivata , a quanto si è appreso, dopo più di mezz’ora. Ma all’arrivo dei soccorsi la prima beffa. Nonostante la gravità della situazione descritta il mezzo si soccorso si è presentato con a bordo solo l’autista e un infermiere e nessun medico. Quindi è proceduto con il solo massaggio cardiaco. Alla luce della situazione è stato chiesto l’intervento si una seconda ambulanza che è stata inviata da Trebisacce e per coprire la distanza fino alla contrada marina di Zolfara ha impiegato quasi 40 minuti. Su questo mezzo era presente il medico, che però, giunto sul posto ha potuto solo constatare e dichiarare l’avvenuto decesso dell’uomo tra la disperazione ormai esplosa dei parenti.

Da qui la denuncia formalizzata e presentata da parte dei familiari che pretendono di sapere se il loro congiunto avrebbe avuto una qualche possibilità di restare in vita se i soccorsi fossero stati tempestivi e soprattutto operativi. Una morte che ha destato sdegno e amarezza nella comunità, anche perché non è la prima volta che le ambulanze arrivano senza il medico a bordo e si deve dare inizio al festival della disperata attesa per sperare di non perdere minuti preziosi per salvare una vita. Una situazione denunciata da tempo, ma che ancora getta nello sconforto tutte le comunità che devono fare i conti con una sanità molto lontana dai reali bisogni della gente. Fonte: Gazzetta del Sud