Cassano, cantieri della 106: bruciati due mezzi nel “viadotto Raganello”

Ennesimo attentato incendiario ai danni dei cantieri della Statale 106 dove si sta costruendo il tratto Sibari-Roseto Capo Spulico. Ieri sera, intorno alla mezzanotte, persone rimaste al momento ignote, si sono introdotte nel cantiere “Viadotto Raganello Sud” nel territorio del comune di Cassano dando alle fiamme un escavatore e un carrello elevatore (conosciuto anche come sollevatore telescopio) noleggiati direttamente dalla Webuild, società affidataria della costruzione. Sul caso indagato i Carabinieri della Compagnia di Cassano All’Ionio diretti dal Capitano Michele Ornelli.

L’origine del gesto è sicuramente dolosa: stando ai primi rilievi effettuati dai militari cassanesi e dai vigili del fuoco l’innesco sembrerebbe partito dagli abitacoli. Le indagini procedono a trecentosessanta gradi, al momento gli inquirenti sperano di ottenere informazioni utili sia dai titolari dell’impresa sia dall’attività tecnica a cui si è subito dato corso. L’inchiesta transiterà quasi sicuramente nelle mani della Distrettuale antimafia di Catanzaro: è noto l’appetito dei clan della zona sui lavori del terzo megalotto della Statale 106 jonica, cantiere più grande e costoso d’Italia.

Si tratta del secondo atto intimidatorio che si consuma su un cantiere del terzo macrolotto in quindici giorni, sullo stesso territorio. Nella notte tra il 24 e il 25 maggio scorsi, infatti, ignoti avevano incendiato una gru cingolata all’interno del cantiere di contrada “Fornara” sempre nel territorio di Cassano allo Ionio. Da quanto si è appreso i due mezzi meccanici dati alle fiamme nella notte sarebbero di proprietà del consorzio Sirjo Webuild. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Castrovillari. Su quanto accaduto indagano i carabinieri della compagnia di Cassano allo Ionio.