Aiello Calabro ricorda Filomena, Ida, Sara e Andrea

Un maledetto attimo, forse il destino, forse solo una terribile circostanza e giovani vite si spengono sulla strada.

E’ quello che è successo a due ragazze, Ida Oliva e Filomena Santoro che di colpo, la mattina del 29 aprile sulla strada statale 18 vicino San Lucido, hanno perso la vita in un terribile scontro con un’altra auto. Era mattina, e semplicemente, così come è normale a 18 e 19 anni, andavano a scuola, in compagnia di altre due amiche.

E una di loro, Sara Frangella, dopo aver combattuto tra la vita e la morte presso l’Ospedale di Cosenza, dopo pochi giorni le raggiunge, spegnendosi contornata da amici, parenti e genitori che pregavano per lei e che hanno anche generosamente acconsentito alla donazione degli organi.

Passano pochi giorni e la Morte sembra non essersi spostata dalla SS18. Il 1° maggio un altro ragazzo di 35 anni, Andrea Bruno, perde la vita di colpo a Coreca tra Campora e Amantea dopo aver perso il controllo della sua moto, forse a causa della pioggia.

Nessuno di loro tornava ubriaco dalla discoteca, nessuno di loro “se l’era cercata”. Eppure ora non ci sono più e per chi amava questi ragazzi non esistono spiegazioni o consolazioni sufficienti.

La notizia di queste vite spezzate fa il giro del web, delle radio, delle tv. Tutti partecipano al dolore che ha colpito le famiglie di questi ragazzi.

In un piccolo paese, Aiello Calabro, nonostante i chilometri di distanza, in occasione della festa patronale di San Geniale, che cade ogni anno la prima domenica di maggio e che, come da tradizione, include il volo dei palloni aerostatici, hanno fatto volare un pallone aerostatico il 1° maggio per Ida e Filomena, e un secondo pallone l’8 maggio per Sara e per Andrea.

La cittadinanza e la Pro loco di questo piccolo paese hanno così manifestato la loro vicinanza al dolore che ha colpito le famiglie di questi ragazzi, e le foto e i video su facebook di questi palloni che volavano hanno ricevuto moltissimi apprezzamenti e ringraziamenti dalla comunità del web.

Anche questo forse uno strano caso del destino, perché San Geniale è proprio un giovane martire. Quei palloni che volavano verso il cielo più profondo, erano proprio come quei ragazzi, dei giovani angeli che si allontanavano da questa terra, da questa strada che non è stata magnanima con loro.

Su quella stessa strada che tante vittime miete, la vita va avanti, i festeggiamenti di San Francesco di Paola e ora, il Giro d’Italia. Ma il vuoto per chi amava questi ragazzi non sarà mai colmato. E allora è giusto celebrare, è giusto ricordare, è giusto non dimenticare per tenere almeno qui con noi vivo il ricordo di questi angeli che ora sono in cielo.