Di seguito, il testo dell’esposto appena inviato alla Procura di Castrovillari da Legambiente.
Prot.23/ESPOSTO/2023
Circolo Legambiente Nica’ di Scala Coeli
Presidente: Abruzzese Nicola
Procura della Repubblica di Castrovillari
c.a. Dr. Flavio Serracchiani
Oggetto: Disastro ambientale avvenuto la mattinata del 22 giugno tra le province di Crotone e Cosenza e precisamente nei comuni di Scala Coeli, Terravecchia e Cariati in Provincia di Cosenza e nel comune di Crucoli in Provincia di Crotone.
ESPOSTO
Il sottoscritto Abruzzese Nicola, nato a Scala Coeli in data 10.10.1970 ivi residente in via SP260 Nazionale nord n.60, in qualità di presidente pro-tempore del Circolo Legambiente Nicà di Scala Coeli, che fa capo a Legambiente Onlus con sede in Roma alla via Salaria n.403, organizzazione non governativa che promuove la protezione dell’ambiente e che soddisfa i requisiti previsti dalla normativa statale vigente.
Espone quanto segue, la mattina del 22 giugno 2023 ricevevo sulla mia utenza telefonica più di una telefonata, gli interlocutori mi segnalavano che con molta probabilità il percolato della discarica di rifiuti speciali non pericolosi di località Pipino nel comune di Scala Coeli si era riversato nel Vallone Pipino/torrente Capoferro da qui nel torrente Patia/Cacciadebiti fino ad arrivare nel letto del fiume Nicà.
Si rammenta che a monte del torrente Patia precisamente in località Pipino nel comune di Scala Coeli vi è una discarica di rifiuti speciali non pericolosi. Dopo aver visionato alcune delle immagini che mi sono arrivate sul telefono cellulare, quasi in tempo reale ho subito allertato le forze dell’ordine chiedendo un intervento urgente e riferendo che con molta probabilità il percolato della discarica era finito nel Vallone Pipino/torrente Capoferro che si trova situato nei pressi della discarica.
Considerato che con i prot.60 del 19/12/2022, prot. 1 del 07/01/2023 e prot. 3 del 08/01/2023 lo scrivente ha inviato delle note agli indirizzi nelle stesse riportate la richiesta di sospensione dei conferimenti in quanto nel catino della discarica era presente una quantità eccessiva e ingiustificata di acqua.
Visto che tali richieste sono rimaste purtroppo inascoltate.
Appurato che dal sopralluogo effettuato in data 01/04/2023 è emerso che nonostante le scarse precipitazioni che hanno interessato la località “Case Pipino” del Comune di Scala Coeli negli ultimi tre mesi (antecedenti 01/04/2023) i rifiuti abbancati risultavano ancora sommersi in acqua ed il cui livello nel catino di discarica era rimasto pressoché invariato. Considerato che dal confronto delle foto che seguono, impressionate nel tempo, si potrà notare che ciò che varia è l’abbanco dei rifiuti che continuano a formare un rilevato a monte del catino.
Accertato inoltre, che nella mattinata di giovedì 22 giugno 2023 un ingente quantitativo di percolato proveniente dalla discarica si è riversato nel vallone pipino/torrente capoferro affluente del “Patia/Cacciadebiti” e proseguito il ruscellamento nel Nicà fino a sfociare dopo 15 Km nel Mare Ionio a confine fra i Comuni di Crucoli Cariati.
Considerato che nella stessa giornata del 22 giugno 2023 alle ore 12:37 e 12:38 circa, al fine di un confronto con le foto precedenti sono state impressionate numero due fotogrammi dalla medesima posizione delle foto precedenti.
Foto scattata il 22/06/2023 ore 12:38
Si evidenzia che dalle foto impressionate alle 12:37 e 12:38 del 22/06/2023, nel catino della discarica non è più presente il percolato segnalato con le precedenti note allegate al presente esposto.
Si segnala che il livello che aveva raggiunto il percolato è evidenziato dal cambio di colore del telo, inoltre si potrà stimare che l’altezza del battente è superiore al metro, in contrasto con i dettami del D.Lgs 36/2003, inoltre l’elemento scuro che si vede nella foto è la parte a vista del sistema di aspirazione. Una stima sommaria e prudenziale porta a ritenere che il quantitativo di percolato presente in discarica al momento dello sversamento era di circa 5.000 metri cubi.
Considerato che una tale ingente quantità di percolato sversato in poco tempo non può essere causa di un malfunzionamento/rottura del tubo di aspirazione come emergerebbe dalle prime indiscrezioni degli organi inquirenti che avranno sicuramente modo di approfondire le cause dell’accaduto.
E infine, ma non meno importante considerando ulteriormente che all’interno dell’area della discarica, secondo le previsioni progettuali ci dovrebbe essere un impianto di trattamento del percolato a osmosi inversa per il trattamento del percolato prodotto dalla discarica e che nel progetto è segnato che il trattamento del percolato produrrà due flussi:
- effluente liquido depurato, rispondente alle caratteristiche stabilite dalla Tab. 3 del D.Lgs.152/2006, che sarà recapitata al punto di scarico indicato nella Tavola planimetrica;
- concentrato contenente gli inquinanti sottratti al percolato. Tale concentrato sarà reimmesso in discarica, in base a quanto consentito dalla norma (D.Lgs. 36/2003).
Ci si chiede: con un impianto del genere, progettato per il trattamento del percolato prodotto dalla discarica in loco, come è stato possibile lo sversamento incontrollato del percolato presente nella discarica al 22/06/2023 che ha interessato il
vallone pipino/torrente capoferro affluente del “Patia/Cacciadebiti” e proseguito il ruscellamento nel Nicà fino a sfociare dopo 15 Km nel Mare Ionio a confine fra i Comuni di Crucoli e Cariati?
Con il presente ESPOSTO si chiede di voler procedere nei confronti dei responsabili del disastro ambientale avvenuto in data 22 giugno 2023, ed eventualmente anche tramite gli enti e amministrazioni competenti, alle opportune attività di verifica in merito alle cause dell’inquinamento del vallone Pipino/torrente Capoferro affluente del torrente Patia/Cacciadebiti, del fiume Nicà e del mar Jonio al confine fra i Comuni di Crucoli e Cariati e della conseguente moria di fauna ittica da esso derivante; di procedere, laddove accertati eventuali responsabilità in capo ad alcuno, alle necessarie azioni in sede penale e amministrativa.
Il Presidente del Circolo di Legambiente Nicà di Scala Coeli
Nicola Abruzzese