Cosenza, sanità venduta. Il collegio sindacale bocca il bilancio fasullo dell’Asp: tutte le menzogne di Strafalaria e compari

Nonostante la contestuale approvazione dei bilanci 2022 di Asp e aziende ospedaliere calabresi avvenuta circa un mese fa, si sapeva che la partita dei conti della sanità regionale non si sarebbe chiusa così facilmente. E, infatti, nell’ente più grande della Calabria, l’Asp di Cosenza, scoppia la prima grana: il collegio sindacale ha espresso parere negativo. 

La bocciatura è fortemente contestata dalla struttura delle Risorse economico finanziarie dell’Asp e le controdeduzioni sono state fatte proprie dal direttore generale Antonio Graziano in una delibera pubblica.

I cosentini conoscono bene i “campioni” della struttura che elargisce soldi a manetta ai privati e agli amici degli amici, eppure questi soggetti non esitano neanche un attimo a mostrare gli artigli, non provando neanche vergogna (come invece dovrebbero) per lo squallido sperpero delle risorse pubbliche che continuano a mettere in atto.

E conoscono ormai benissimo anche Antonello Graziano detto Stafalaria da Rossano, perfetto esemplare di parassita della politica elevato al rango di dirigente dalla malapolitica, prima da Oliverio e adesso da Occhiuto. Un emerito incapace, che pensa solo ai suoi affari personali e a quelli della sua immonda lobby di potere.

Diversi sono i rilievi fatti emergere dal collegio sindacale. Quello più significativo riguarda di fatto l’interpretazione della norma nazionale che ha consentito la prosecuzione della circolarizzazione dei fornitori, la chiusura del bilancio 2022 entro giugno 2023 ed, eventualmente (come nel caso dell’Asp di Cosenza), l’adozione di quelli pregressi entro dicembre 2024. 

Secondo il collegio sindacale le evidenze contabili risulterebbero ‘inattendibili’ poiché nel confronto fra annualità per adottare il bilancio 2021 si è considerato il consuntivo 2021 che “non è stato adottato”. Per farla semplice: secondo l’interpretazione del Collegio sindacale la norma speciale andava interpretata nel senso che l’Asp di Cosenza avrebbe dovuto adottare il bilancio 2022 “in deroga” alle disposizioni del codice civile, che è quello della continuità fra i bilanci. Un’impostazione che è risolutamente avversata dall’Asp stessa, che invece ritiene di aver interpretato correttamente la normativa nazionale.

Il collegio sindacale, peraltro, sottolinea come l’Asp di Reggio (anch’essa senza parecchi bilanci pregressi non adottati) abbia operato una scelta diversa da quella di Cosenza. Anche questa circostanza è stata ‘dibattuta’. Gli altri rilievi riguardano le immobilizzazioni, i crediti verso regione ed altri, i fitti passivi, svalutazione dei crediti e patrimonio netto. 

Per l’Asp di Cosenza e per le sue facce di bronzo, i chiarimenti sono stati sufficienti, chissà se sarà così per il collegio sindacale, per la Regione e per la Corte dei Conti.