Consorzio Valle Crati, ecco chi tiene ancora in piedi l’inutile Granata

In Calabria regna solo confusione. Per esempio: il presidente del Consorzio Valle Crati che si erge a paladino della giustizia vantandosi di aver fatto sequestrare un depuratore di Luzzi che, oltretutto, non fa parte del Consorzio Valle Crati. Ci chiediamo a questo punto se anche noi possiamo svolgere compiti di polizia giudiziaria… se cosi fosse, eseguiremmo un po’ di arresti di politici intoccabili, per usare un eufemismo. Ma purtroppo così non è.

Siamo nel delirio di onnipotenza più totale. Un presidente (tra l’altro abusivo) di un organismo che siede ancora sulla sua poltrona nonostante i sindaci del Consorzio non lo vogliano. Ma questo succede perché c’è e anche molto evidente la complicità di magistratura, prefettura e politica corrotta.

In una riunione svoltasi presso il Comune di Cosenza, qualche mese fa, molti sindaci del Consorzio chiesero la convocazione di una assemblea consortile che non avviene ormai da anni. Il presidente (sempre abusivo) non ha mai ancora convocato l’assemblea. Il sindaco di Carolei chiese allora, l’intervento del prefetto, già chiesto dagli altri sindaci del Consorzio. Ma anche da quella parte il nulla! La prefetta evidentemente ha altro da fare.

Ma la cosa che più colpisce in tutta questa storia, è lo strano silenzio (assordante) del sindaco Franz Caruso e di Orlandino Greco (rappresentato dall’avvocato Gangi), che si erano fatti promotori della richiesta di convocazione dell’assemblea. Perché?

Noi supponiamo di conoscere il motivo. Chi tira le file di tutto sono, purtroppo per noi calabresi, due inutili personaggi come Nicola Adamo detto Capu i Liuni e Gigino Incarnato detto Tic Tac o Tic Tic a seconda delle… imprese. Che poi, come sanno tutti, sono i veri sindaci di Cosenza grazie al patto con Robertino Occhiuto (Nicolino e Gigino hanno votato Robertino alla Regione in cambio dei voti disgiunti di Robertino al Comune per Franz boicottando il candidato del centrodestra). Ci chiediamo come Franz Caruso possa accettare una situazione in cui, come si dice a Cosenza, conta come il due di coppe quando la briscola è a denari. Una anomalia già messa in evidenza con la elezione di Andrea Manna a revisore dei conti di Cosenza (voluta dal trio Adamo-Incarnato-Occhiuto) contro il volere di Franz.

Ed oggi è ancora più evidente nella gestione della presidenza del Consorzio Valle Crati. Anche Orlandino Greco, rappresentato nel Consorzio dall’avvocato Gangi, è stato “ammutato” dal trio trasversale. Eh si, ma perché questo passo indietro? Forse perché l’inutile Granata, e quindi la presidenza di Valle Crati, è solo una scusa da usare come merce di scambio per far saltare la fusione dei tre comuni (Cosenza, Rende e Castrolibero)?

E’ infatti in atto una lotta (silenziosa, che i giornali di regime non raccontano) per mediare sulla grande città unica e su chi dovrà governarla. Le solite lotte di potere che non coinvolgono i cittadini che sono gli unici soggetti ignari di tutto.
Ma siamo sicuri che qualche buon sindaco si farà ancora sentire e non si arrenderà ai giochi di potere e continuerà a difendere l’interesse dei cittadini. Essere governati e rimanere sotto ricatto di personaggi come Granata è un’offesa all’intelligenza dei cittadini. Per Franz non abbiamo nessuna speranza, visto che continua a subire in maniera imbarazzante, ma forse il piccolo Orlando, prima o poi, avrà un sussulto d’orgoglio. O no?