Egregio Direttore,
sono un contribuente nonché agricoltore della meravigliosa piana di Sibari. Vorrei, se Lei mi permette, mettervi a conoscenze di alcune storture che da tempo attanagliano il nostro settore a causa del comportamento alquanto discutibile del Consorzio di Bonifica di Trebisacce.
A dicembre 2022 questo ente veniva commissariato, veniva cacciato a furor di lavoratori e sindacati il presidente Marsio Blaiotta, al suo posto veniva nominato (dopo una serie di dinieghi da parte di personalità di primo piano) tale Ing. ITALO ANTONUCCI ai più sconosciuto nell’ambito della gestione di Consorzi di Bonifica. Uno dei suoi primi atti fu quello di cercare di accompagnare alla porta il Direttore Unico Ing. Maria De FILPO che aveva avuto il “demerito” di portare in dote milioni di euro in progetti del PNRR. Al suo posto viene nominato, con una manifestazione di interesse farsa tale Ing. Giovanni Ricca da ben 10 anni pensionato della Regione Calabria con un lautissimo stipendio.
Nella gestione commissariale si assiste alla data odierna a ben 9 mesi di stipendi non pagati ai lavoratori. L’emissione dei ruoli del 2023 a febbraio resi anche coattivi da parte di AREA RISCOSSIONE (praticamente manco era iniziata la campagna irrigua e già volevano i soldi). Molti contribuenti si sono viste fermate le proprie autovetture per poche centinaia di euro o pignorati i conti corrente.
Lo stipendio del Commissario è stato innalzato al 55% dello stipendio del sindaco di Catanzaro, circa 5.000 euro al mese per una legge voluta dal padrone dell’agricoltura calabrese, assessore Gallo.
Ci sono dirigenti nel Consorzio che prendono 150.000, euro l’anno lordi mentre piccoli proprietari terrieri non riescono a coltivare i propri agrumeti.
Si continuano a dare incarichi a legali esterni (nonostante ci sia un ufficio legale interno ben retribuito), l’ultimo in ordine di tempo allo studio Morcavallo di oltre 31.000 euro per l’opposizione di una ditta che aveva perso una gara di appalto…
La domanda nasce spontanea: che interesse ha un ente se una ditta vince una gara oppure la vince un’altra, perché spendere soldi che non si hanno per dare manforte alla ditta vincitrice? Ai posteri l’ardua sentenza.
Per non parlare della situazione debitoria nei confronti dello stato dei fornitori per decine di milioni di euro e TFR dei lavoratori non pagati.
Adesso con la nuova legge voluta fortemente da Gallo e Occhiuto c’è il Consorzio Unico della Calabria (a proposito è stato nominato un dirigente Coldiretti, proprio l’associazione che Gallo e compari hanno additato come causa di tutti i mali… della serie: tutto e il contrario di tutto) e i vecchi consorzi andranno in liquidazione, spero solo che l’enorme massa debitoria non la dobbiamo pagare noi agricoltori consorziati per errori e sprechi che non abbiamo fatto noi, le associazioni degli agricoltori dove sono?.
Caro direttore, mi scuso per gli errori che troverà nel mio scritto l’ho fatto di getto e con l’amarezza che ho dentro, sono solo un piccolo agricoltore che cerca di portare avanti con sacrificio la propria azienda. La ringrazio per lo sfogo, il suo è l’unico media che dà voce ai deboli.
Giovanni Pisapia