Gratteri contro “l’antimafia delle parole e delle sovvenzioni”

Intervenendo a Radio 1 nel programma di Ruggero Pò, Zapping, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha parlato a lungo del problema delle associazioni antimafia.

“L’antimafia delle parole – ha detto Gratteri – ha bisogno di un tagliando di controllo perché ci sono molte associazioni che spesso nascono senza avere alle spalle una storia e si inventano – denuncia il magistrato reggino – facendosi vedere al fianco di magistrati allo scopo di avere un pedigree, entrare nelle scuole, parlare con i ragazzi e, poi, iniziare a chiedere sovvenzioni agli enti pubblici”.

Per Gratteri occorre stare attenti all’antimafia parolaia e a tutto ciò che ruota attorno. “Ogni tanto qualche esponente di queste associazioni si ritrova per essere indagato o, addirittura, condannato per aver rubato soldi in nome dell’antimafia. Tutto ciò crea un danno enorme facendoci tornare indietro di decenni”.

Ma chi deve fare il tagliando di controllo? Per il capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro serve una società civile attrezzata per chiudere le porte alla finta antimafia. “E’ la società civile – afferma Gratteri – che deve stare attenta a non fare entrare questa gente nelle scuole. L’antimafia non deve diventare un mestiere perché parlare ai ragazzi è una cosa molto delicata”.