(di Lara Sirignano – corriere.it) – Nuova “bocciatura” del decreto Cutro da parte del Gruppo specializzato per i diritti della persona e dell’immigrazione della prima sezione civile del tribunale di Catania che ha deciso di non convalidare, disapplicando la norma dell’esecutivo, il trattenimento di 6 migranti nel Cpr di Pozzallo, disposto dal questore di Ragusa.
«Il trattenimento di un richiedente la protezione internazionale è – scrive il giudice tra le altre cose – una misura coercitiva che priva il richiedente della libertà di circolazione e lo isola dal resto della popolazione imponendogli di soggiornare in un perimetro circoscritto e ristretto», ne discende che è legittimamente realizzabile solo in presenza delle condizioni giustificative previste dalla legge.
«Appare incompatibile – spiega il giudice – l’art. 6 bis con l’articolo 8 della direttiva 2013/33 come interpretato dalla giurisprudenza comunitaria secondo cui il trattenimento può avere luogo soltanto ove necessario, sulla base di una valutazione caso per caso, salvo se non siano applicabili efficacemente misure alternative meno coercitive».
Il decreto, emesso dal giudice Rosario Annibale Cupri, ricalca la decisione presa, il 29 settembre, dalla collega di sezione Iolanda Apostolico, finita nella bufera dopo la pubblicazione, da parte del leader della Lega Matteo Salvini, di un video che la riprende, ad agosto del 2018, insieme a un gruppo di manifestanti.
Apostolico era stata filmata mentre partecipava al porto di Catania a una protesta organizzata da associazioni antirazziste e cattoliche e partiti di sinistra contro la decisione dell’allora ministro dell’Interno di vietare lo sbarco a 150 profughi soccorsi dalla nave della Guardia Costiera Diciotti.
Analogo provvedimento in materia di trattenimento nei giorni scorsi era stato preso da un giudice fiorentino. I migranti trattenuti a Pozzallo erano difesi dall’avvocata Rosa Emanuela Lo Faro.