Paola. È già tempo di #Politanoout. La maggioranza si spacca e le commissioni vanno deserte

Paola. È già tempo di #Politanoout. La maggioranza si spacca e le commissioni vanno deserte.

A Paola la maggioranza di Giovanni Politano si spacca e vanno deserte le commissioni “Affari generali” e “Galleria Santomarco Alta Velocità”.
Politano trema, e lo sa bene, perché la sua maggioranza strampalata dopo neanche due anni di mandato è già sulla strada inesorabile che porta al capolinea.
Un declino lento, inesorabilmente chiacchierato e palese a tutti. La città di Paola mai così in basso e mortificata, nemmeno con Roberto Perrotta il monaco che crea dissesti finanziari come fossero pizze cotte al forno a legna.

Passiamo ai fatti. Iniziando da quelli di facciata, quelli che la pessima politica paolana racconta ai paolani tramite la stampa di regime, tutta al soldo di questo o quel politico di turno. Condizionata da incarichi, amicizie personali favori e promesse.

L’altro ieri si dovevano tenere due commissioni molto importanti, quella degli affari generali e quella della galleria Santomarco, soprattutto alla luce della partenza dei lavori dell’alta Velocità sulla Paola-Cosenza. Risultato? Presto detto. Minoranza presente e maggioranza assente.
La riunione fissata per le 15:00 è stata disertata da tutti, e al consigliere ex dinataliano, Marco Minervino, è spettato il compito di annunciare l’assenza. Insomma, c’ha messo la faccia, fanno sapere dalla minoranza, perché abbandonato dai suoi stessi alleati. Gesto dignitoso tanto che a Minervino avrebbero detto dalla minoranza “Ma chi cacchio te lo fa fare. Tra di noi porte aperte”. Non è tutto. Le ore di attesa sono diventate roventi. Qualche gola profonda dell’opposizione però se l’è cantata tra mille accortezze tra le quali “Mi raccomando… sennò finiamo su Iacchite’…”.

Ma andiamo avanti. Dopo Renato Vilardi anche Marilena Focetola è pronta a lasciare la maggioranza strampalata della nuova era. Lo avrebbe confessato anche agli amici più stretti, e la voce ormai a Paola è di dominio pubblico, tanto che si parla di un suo accordo con il duo Grupillo-D’Arienzo. Ovvero il gatto e la volpe, che prima hanno fatto credere a Checco Lapo Sbano di passare in maggioranza per reggere il gioco mentre sotto sotto lavorano per mandare a casa Politano e Sbano.
Gli Sbano. Sempre loro, quelli che rubano il metano. Il problema più grande. Hanno rotto con Graziano Di Natale, adesso hanno rotto con Marilena Focetola e si parla di grossi dissidi con Stefania Mirafiori che rischia anche la poltrona.

Marilena Focetola spinge per avere un posto in giunta ma agli Sbano non sta bene, infatti il comune di Paola non ha ancora nominato un assessore da quando Barbara Sciammarella si è dimessa. Una vergogna vera e propria. Un comune incapace di nominare in due mesi un assessore. È palese che non sanno che pesci prendere.
Gli Sbano insieme a Marzullo e Logatto non mollano nulla, non se ne fregano nemmeno di perdere un altro consigliere comunale, al comune di Paola comandano loro, tengono per le palle il sindaco bamboccio e gestiscono il comune a loro piacimento.
È così che fanno da venti anni a questa parte. Sempre loro di mezzo e questa è la verità dei fatti e a Paola lo sanno tutti.
Tutti ricordano come mentre Maria Pia era presidente del consiglio con Roberto Perrotta, il figlio Lapo stringeva accordi con Politano Logatto e Di Natale per poi abbandonare il monaco senza nemmeno un rimorso.
Cinici, arroganti e supponenti, stanno decretando la fine di questa strampalata legislatura nata male e proseguita anche peggio.

Adesso sta a Marilena Focetola, che è una donna seria e credibile scegliere di fare la mossa giusta per dignità personale e allontanarsi da questa marmellata o accettare un compromesso quale per esempio un assessorato che ovviamente le verrà tolto ad un anno dalle elezioni per consentire a gente come Samà e company di farsi la campagna elettorale.

Forza Paola, metti fine a questa nuova era di melma che ha quasi perso l’ospedale, ha consentito i lavori della galleria Santomarco, ha organizzato la festa di San Francesco più brutta degli ultimi trent’anni, l’estate più insignificante di sempre e non ne ha fatta una buona se non dare seguito ai progetti già avviati dagli altri come quelli sul lungomare.