La sintesi più chiara di Sampdoria-Cosenza 2-0 l’ha fatta Sergio Nucci, subito dopo il triplice fischio finale. Lungi da me l’esser blasfemo: Lazzaro sta alla Sampdoria come Gesù al Cosenza. Il significato della metafora è eloquente: la Sampdoria di Pirlo, che fino a oggi aveva perso 4 gare su 4 a Marassi si è rialzata – quindi è “risorta” un po’ come Lazzaro grazie a un Cosenza in versione “Gesù” che ha fatto più di un passo indietro rispetto alle precedenti partite, che avevano fatto sognare la tifoseria. La sconfitta di Genova sponda Samp in uno stadio che storicamente ha riservato sempre dolori agonistici ai colori rossoblù ridimensiona le ambizioni della squadra di Caserta, apparsa senza la grinta necessaria per fare risultato. Imbarazzante la “tenuta” della difesa, che resta il più grosso problema per Caserta ma anche in mezzo al campo e di conseguenza in avanti il rendimento della squadra ha lasciato a desiderare al cospetto di una Samp veramente modesta. E Marras ci ha messo del suo procurando il calcio di rigore che ha indirizzato la partita verso i blucerchiati.
Dopo un primo tempo dal ritmo estremamente blando, i blucerchiati la sbloccano con il calcio di rigore trasformato da Borini al 61’, e raddoppiano venti minuti più tardi sempre con la rete dell’ex Milan. I liguri salgono a 7 punti in classifica, mentre i rossoblù restano fermi a quota 14. Delusione per gli oltre mille supporter del Cosenza presenti a Marassi.
IL PRE PARTITA – Sampdoria e Cosenza si sfidano al “Ferraris” di Genova, dove i blucerchiati non hanno mai vinto e sempre perso nelle quattro partite sin qui disputate. Sulle maglie dei giocatori della Samp una “patch” ricorda Paolo Mantovani a 30 anni dalla scomparsa, in gradinata Sud un enorme striscione con scritto “Hai tracciato la strada. cambiando la storia. Grazie Paolo”. Potenziali investitori sono presenti in tribuna, ospiti di Matteo Manfredi. Allo stadio anche il grande ex Toninho Cerezo.
LA CRONACA –
L’avvio si gioca su ritmi bassi con entrambe le squadre più attente a non scoprirsi che a colpire. I blucerchiati sembrano avvertire la pressione di una gara da non sbagliare mentre gli ospiti aspettano e provano a ripartire in contropiede. Per primo ci prova Tutino, che conclude la ripartenza di Marras tra le braccia di Stankovic jr tornato titolare dopo il turno di riposo di Ascoli. Allo scadere del primo tempo, occasionissima Samp: Borini si coordina e va in porta, il pallone tocca la parte superiore della traversa e si spegne oltre il fondo.
L’ex giocatore del Milan è il più pericoloso anche in avvio di ripresa, con una doppia conclusione ribattuta dalla difesa ospite. All’ora di gioco ecco l’episodio che cambia la gara: calcio di rigore per la Samp a causa di uno sciagurato fallo di Marras su Verre. Dal dischetto si presenta Borini, che spiazza Micai e fa 1-0 al 61’. Gli uomini di Caserta reagiscono subito, con la traversa colpita di testa da Tutino tre minuti più tardi. Il forcing finale dei calabresi produce l’effetto contrario, perché all’82’ Borini firma la sua doppietta personale e chiude la partita con destro di esterno molto potente. Vince la Sampdoria e sale a 7 punti in classifica, mentre il Cosenza resta a quota 14.
MARCATORI: 61′ (rigore) e 82′ Borini
SAMPDORIA (4-3-1-2): Stankovic; Depaoli, Ghilardi, Gonzalez, Barreca (68′ Giordano); Girelli (62′ Kasami), Yepes (87′ Ricci), Vieira; Verre (62′ Pedrola); Esposito, Borini (87′ Askildsen). All. Pirlo
COSENZA (3-4-3): Micai; Rispoli (86′ Crespi), Meroni, Venturi; D’Orazio (77′ Fontanarosa), Calò, Praszelik (68′ Viviani), Mazzocchi (77′ Florenzi); Tutino, Marras (68′ Canotto), Forte. All. Caserta
Arbitro: Andrea Colombo della sezione di Como.
AMMONITI: Marras, D’Orazio, Depaoli, Vieira, Verre, Praszelik, Pirlo, Florenzi, Viviani.











