Ormai la sua fama ha varcato i confini cosentini. Maximiliano Granata, presidente ancora per qualche settimana del Consorzio Valle Crati di Cosenza viene sbertucciato per come merita, a mo’ di zimbello, anche da siti non certo cosentini come Strettoweb di Reggio Calabria. E il ritratto che ne traccia la collega Carla Gatto è esilarante. Impossibile da non “riprendere” con tanto di complimenti per il risultato finale.
Il Presidente di Valle Crati è il nemico di se stesso
Un nuovo episodio delle avventure del Presidente di Valle Crati, Maximiliano Granata, e il nuovo nemico del giorno: la storia dello “sceriffo senza pistola”
di Carla Gatto
Fonte: Strettoweb (https://www.strettoweb.com/2023/11/presidente-valle-crati-nemico-se-stesso/1622151/)
Come articolista di StrettoWeb non avrei mai pensato, in così poco tempo, di riuscire addirittura a passare dai comunicati stampa agli articoli di cronaca, fino ad arrivare alla stesura di una vera e propria saga. Perché è di questo che stiamo parlando. Ed è meglio di Harry Potter e del Trono di Spade, anche se il genere rimane sempre quello: potremmo anche trovare un titolo insieme, se voi lettori gradite; io, al momento, posso intitolarla lo “Sceriffo senza pistola” (ma sicuramente con tante idee). Meglio dei film di Sergio Leone, più furbo del ghigno di John Wayne, più penetrante degli occhi di Clint Eastwood, Maximilano Granata, il protagonista di questa avvincente collana, continua ad aggirarsi per l’hinterland cosentino a caccia del nemico di turno.
Il suo ruolo di Presidente del Consorzio Valle Crati, come la paglietta in testa al cowboy, sta per volare via alla fine di quest’anno. Un colpo ben assestato, peggio dei duelli nel Far West, che lo vedranno cadere a terra il 31 dicembre. Lo ha anche affermato uno dei suoi tanti “nemici”, il sindaco di Carolei Francesco Iannucci, nell’intervista rilasciata qualche giorno fa. Ma Granata non è uno che rantola a terra: lui alla sua pelle ci tiene e, come nei migliori colpi di scena cinematografici, si rialza e si allontana, malconcio sì, ma alla ricerca di nuove valli cosentine da espugnare.
Pur mantenendo il suo potere sulla terra della Valle del Crati, il Presidente Granata ha deciso di volgere il suo sguardo altrove per riportare ordine in città. E si è buttato così sulla politica: ma no, lui non vuole candidarsi, vuole solo cercare qualcuno contro cui puntare il dito (perché la pistola da sceriffo non ce l’ha) in modo da non cadere nel dimenticatoio e svanire via, come le balle nelle terre aride del Far West. Prima se la prende con Iannucci, sia sul lato consortile che su quello politico, ma non ottiene nulla. Accantona pertanto quella questione e, ancora non abbiamo capito il perché (e se vuole può anche spiegarcelo direttamente o tramite il suo blog di vigilanza), decide di prendersela con il Comune di Luzzi e il suo Primo Cittadino.
Come il migliore degli sceriffi, decide quindi che ha bisogno di un marchio distintivo e, dopo il logo di Legalità Democratica, realizza un nuovo simbolo che va sotto il nome di “Un’altra storia – movimento opinione regionale”. Bene direte voi, ma stiamo parlando della Regione Calabria però lui ci ha ‘nzaccato pure la Sicilia. Vabbè. Tralasciando i dettagli grafici, il Presidente Granata si aggira guardingo tra le dirette Facebook e spara le sue pallottole al suon minaccioso di “siamo ritornati”. Che ha fatto il “Geometra del Comune di Luzzi” (che poi sarebbe il sindaco) io non l’ho capito, ma l’avvocato cosentino parla di “rapporti post contrattuali con Acque Potabili Spa”, di “59 dipendenti e 9 dirigenti. Ma che ruolo svolgono?” e poi, sempre per rimanere in tema saga, ci lascia con il fiato sospeso e un “la storia continua…”. Che da un lato siamo pure contenti eh, altrimenti poi il racconto finisce.
Mentre Granata ci lascia in sospeso con il dramma “Luzzi”, si apre però una nuova pagina politica: il nemico diventa leggermente più di rilievo in questo caso, ovvero l’On. Simona Loizzo, deputato di Lega per Salvini. Ma ben sappiamo, come lui stesso ci ha ricordato sui suoi post-it lasciati sul blog, che il suo sguardo si rivolge sempre a qualcuno di più “defilato” poiché, come abbiamo accennato all’inizio, non ha la pistola e non può puntare al pezzo grosso. E visto che questa vicenda ci appassiona tanto e che, dopotutto, è un bravo intrattenitore, da lui prendiamo spunto: “la storia continua…”.