Nella chiesa di Santa Teresa Gesù Bambino in località Giovino a Catanzaro è stato celebrato il funerale della capotreno, Maria Pansini, rimasta vittima il 28 novembre scorso in contrada Thurio di Corigliano-Rossano del funesto scontro tra un treno regionale e un camion. Una chiesa gremita oggi pomeriggio ha salutato per l’ultima volta Maria.
Presenti autorità politiche, civili, militari, tanti amici, i familiari e decine e decine colleghi di lavoro che a fine della cerimonia hanno omaggiato Mariella con l’ultimo fischio.
Parole dure e dirette sono pronunciate dal sacerdote, don Ivan Rauti, che conosceva Maria e durante la cerimonia racconta le ultime conversazioni con lei. Durante l’omelia non le manda a dire a chi dovrebbe intervenire per evitare le morti sul lavoro, a chi forse ha su di se qualche responsabilità nei confronti di chi per svolgere il proprio dovere non ritorna più a casa: “Una morte assurda. Qualcuno deve fare i conti con la propria coscienza e con le proprie responsabilità. Se qualcuno non ha fatto il proprio dovere, non ha comunicato per tempo ciò che era dovuto in relazione a quel passaggio a livello, avrà la vita macchiata di sangue”.
Il parroco ha sostenuto che “non si parla mai di vite spezzate e dolori acuti quando si discute di morti sul lavoro. Si parla sempre di capitali. Mariella mi parlava della sua amata Valeria e della pensione. Mi parlava della tratta jonica come di una barzelletta, non dignitosa, che faceva ridere, ma che oggi fa anche piangere. Mariella è andata via in un modo assurdo quasi inspiegabile e non ci sono le parole giuste per commentare”.
Amici e colleghi hanno salutato Maria leggendo lettere sull’altare parlando di “un trenino disgraziato e di tratta ferroviaria precaria” rivolgendosi alla figlia Valeria che lavora per Ferrovie come hostess a Milano. La donna ha dato l’addio alla mamma in lacrime, raccontando qualcosa di lei ai presenti: “Mamma, la vita con te non è mai stata facile e speravo che di qui a breve ci avrebbe regalato quei momenti che ci erano mancati, ma così non sarà. Sei stata la madre migliore che potessi desiderare e vorrei che tutti sapessero che la tua vita aveva un valore inestimabile”.
Un ricordo commosso anche da due suoi colleghi delle Ferrovie dello Stato che hanno augurato “Buon viaggio” a Mariella. L’ultimo. Fonte: La Nuova Calabria