Qualche tempo fa un gruppo di giovani incontrò un impiegato del grande carrozzone clientelare delle Ferrovie della Calabria al quale chiese un po’ di informazioni per poter fare domanda nel contesto ferroviario pur non avendo il titolo superiore in ramo industriale. L’impiegato disse loro che l’opportunità poteva esserci solo con la partecipazione ad un corso di formazione della durata di 45 giorni al costo di 5.800 euro. All’epoca ancora non si aveva la certezza della pubblicazione del bando del concorso, ma i dipendenti delle Ferrovie della Calabria avevano una certezza ovvero la chiusura del tratto di Catanzaro per ammodernamento.
Molti ragazzi iniziarono con Athena Srl tale corso di formazione per diversi “lavori e mansioni”. I giorni variavano in base alla posizione ricoperta (30-45-50 giorni) e al termine di questa trafila venne rilasciato loro un attestato di formazione spendibile su tutto il territorio nazionale, ma – attenzione – nessuna ricevuta del pagamento.
FERROVIE DELLA CALABRIA, LA TRUFFA DEI CORSI DI FORMAZIONE (https://www.iacchite.blog/ferrovie-della-calabria-e-la-farsa-dei-concorsi-continua-i-corsi-di-formazione-e-gli-istruttori/)
Al tempo, a molti di quei ragazzi neanche interessò, erano li per un motivo e la speranza di un posto lavorativo era tanta, ma tanti anche i dubbi. Da allora passò un anno prima del 10 agosto di quest’anno, quando sul sito Generazione Vincente e su quello delle Ferrovie della Calabria uscirono le prime convocazioni. Tutto era previsto per il 13 dicembre. Magicamente due giorni prima della data fatidica, la prova selettiva venne improvvisamente traslata dal 28 dicembre in poi, per molte figure. Già allora la situazione iniziò a puzzare, così come la possibilità dell’inserimento di nuovi candidati per non parlare delle fughe di notizie – per usare un eufemismo – relative alla prova.
I ragazzi “prescelti” iniziarono le prove, tutto in forma anonima con un codice a barre e selezione su foglio cartaceo. L’attribuzione del punteggio era tale per garantire a “tutti” il posto di lavoro, la mancanza di risposta o l’errata risposta non corrispondeva ad alcuna decurtazione di punteggio, mentre la risposta corretta aveva valenza di 2.55 punti. Tutto sembrava filare liscio. I ragazzi si chiesero: “Cosa potrebbe andare storto? Ormai è fatta: sono stati sinceri, abbiamo speso un po’ di soldi ma con cognizione di causa…”.
 Dopo una settimana circa sono stati pubblicati i risultati. Diciamo che su 100 candidati per diversi profili, gli esclusi furono solo 8/10. Ora: o i ragazzi sono stati eccelsi oppure la situazione concorsuale è stata manovrata. Ricordiamo allora che girano “voci di corridoio” su alcuni baldi giovani anonimi del Cosentino inseriti misteriosamente nella lista dei candidati… Ritornando al discorso “idonei” la domanda nasce spontanea: è possibile che su 100 persone non ne siano passati solo 8/10? E’ possibile allora che non siano stati i non raccomandati a non essere passati alle prove orali? Viene istintivo precisare che tutti avevano notato la presenza di figli e nipoti di dirigenti/ex dirigenti/ e impiegati all’interno di Ferrovie della Calabria per la copertura dei posti a concorso. Ricordiamo inoltre che i bandi concorsuali valevano solo per 1/2 posti, quindi il restante numero di “idonei vincitori” verrebbero spalmati in graduatoria per i 3 anni successivi.
Con tutto ciò si vuole dare voce alla rabbia di chi è stato illuso per ottenere un posto di lavoro pagando anche una cifra non indifferente e adesso è costretto a guardare il suo treno che passa senza una spiegazione utile. Non c’è niente da fare: se le inventano tutte per portare a termine i loro affari e truffare la povera gente.









