Cosenza-Como 1-2. I Lupi “ribaltati” al Marulla scivolano in piena zona playout: Caserta ai titoli di coda?

Il Cosenza chiude male il 2023, perdendo in casa con il Como per 1-2. I Lupi si sono fatti rimontare dopo essere passati in vantaggio in contropiede con Tutino a metà del primo tempo. La qualità dei lariani ha messo a nudo le lacune della squadra rossoblù, che prima ha subito il pari in chiusura di tempo ad opera di uno scatenato Cutrone e successivamente ha beccato anche il raddoppio grazie a un altro campione conclamato come Verdi, che però ha avuto tutto il tempo di stoppare il pallone, guardare la porta e piazzare il pallone in fondo alla rete mentre Martino e Fontanarosa giocavano alle belle statuine.

I numeri sono impietosi per l’allenatore Fabio Caserta, già in discussione nelle settimane scorse e a maggior ragione adesso: solo 2 punti nelle ultime 6 partite e 4 sconfitte sempre nelle ultime 6 gare con la vittoria che manca dall’11 novembre (2-0 alla Reggiana). Ma l’aspetto che preoccupa di più è che il Cosenza adesso è scivolato al 14° posto con una sola lunghezza di vantaggio sulla zona playout e guardando il rendimento di squadre come Lecco, Feralpisalo e Tenana (ma anche l’Ascoli) che sembravano spacciate fino a poche settimane fa, ci si chiede – al di là dei correttivi urgenti da apportare alla squadra a gennaio per la salvezza mica per altro… – se sia ancora il caso di mantenere in sella un allenatore che evidentemente non è in grado di trasmettere grinta alla sua squadra. Il campionato adesso va alla sosta fino al 13 gennaio e dunque c’è il tempo di pensare a una svolta tecnica. Ci sono allenatori come Iachini o Bisoli che potrebbero fare al caso del Cosenza, vedremo quali saranno le decisioni di Guarascio e dei suoi consiglieri, visto che il diesse Gemmi, detto anche “Mister Stupisci” sta lì solo perché ha… il tesserino ma non certo perché determina qualcosa malgrado la supponenza.

LA CRONACA

Ma torniamo alla cronaca ci oggi. Primo tempo abbastanza equilibrato, con il botta e risposta: vantaggio di Tutino, lanciato in contropiede dal redivivo Viviani (in una delle sue poche palle toccate…) e da Voca e pareggio di Cutrone, dopo una micidiale azione in linea. I lombardi costruiscono di più prima dell’intervallo e così pure in avvio di ripresa, quando il Cosenza si fa sorprendere da un filtrante di Cutrone (ancora lui) per Verdi che si beve Martino e Fontanarosa in versione horror e batte Micai. Al 54′ il discusso episodio del rigore dato dall’arbitro Di Marco per un fallo di Odenthal su Tutino, il direttore di gara però lo revoca dopo aver rivisto l’azione al Var e a dire il vero si vede con chiarezza che il difensore del Como prende il pallone. E di fatto si esaurisce qui la reazione rossoblù, che prova ma non riesce a sfondare. Solo Calò crea qualche brivido a Semper, provando a sorprenderlo dalla bandierina su due corner consecutivi, ma il portiere del Como è attento. Nel finale altro episodio dubbio: sbracciata di Mustapha su Tutino in area, per l’arbitro il contatto è regolare senza neanche passare dal Var. I cambi non sortiscono effetti e, negli spazi, il Como potrebbe arrotondare. Su Chajia è fondamentale l’intervento di Micai, poi Moustapha spara alto a pochi metri dalla porta. Fischi assordanti al fischio finale per la formazione di Caserta.

Tutino è stato uno degli ultimi a mollare ma l’attaccante, anche galvanizzato dal gol, non è riuscito a trovare una concreta collaborazione da parte dei compagni di squadra. Il Cosenza infatti è apparso stanco, lento e con poche idee. E’ vero, u pisci puzza sempri da capu come si dice a Cosenza e la squadra ha moltissime lacune e non è mai stata competitiva come qualcuno voleva farci credere ma l’allenatore ci sta mettendo del suo.

Chiunque sarà l’allenatore a gennaio, è evidente che il Cosenza ha centrali di difesa che avrebbero difficoltà a giocare in serie C (da Venturi a Meroni, da Fontanarosa a Sgarbi è un disastro su tutti i fronti), sugli esterni c’è gente che mette anche tanto impegno e corsa ma tecnicamente non è adeguata (per esempio Martino e anche il giovane Cimino) mentre altri come Rispoli e D’Orazio sono ormai sul viale del tramonto. A centrocampo non c’è un solo elemento che possa fare davvero la mezzala di regia (lacuna che ci si porta dietro da anni) e in avanti tolto Tutino ed in parte Mazzocchi il resto è notte fonda. A tutto ciò c’è da aggiungere che non ci sono i cosiddetti leader e neanche giocatori di personalità, e che a livello fisico la squadra è imbarazzante. Il quadro – beninteso – è il solito da sei anni a questa parte, non c’è nessuna novità e la morale della favola è sempre quella: senza sordi misse nun sinni cantanu… 

COSENZA-COMO 1-2 

COSENZA: Micai; Sgarbi (54′ D’Orazio), Venturi, Fontanarosa; Cimino 69′ Rispoli), Viviani (54′ Zuccon), Calò, Voca, Martino (69′ Marras); Tutino, Mazzocchi (60′ Forte). A disp.: Lai, Marson, Meroni, Crespi, Arioli, Zilli, La Vardera. All.: Caserta

COMO: Semper; Vignali, Odenthal, Barba, Sala; Iovine (45′ Mustapha), Abildgaard, Bellemo; Verdi (85′ Arrigoni); Cutrone (91′ Cassandro), Gabrielloni (74′ Chajia). A disp. : Vigorito, Solini, Baselli, Blanco, Mazzaglia, Rispoli, Ronco. All. : Cassetti

ARBITRO:  Davide Di Marco della sezione di Ciampino, assistenti: Emanuele Yoshikawa di Roma 1 e Francesco Luciani di Milano, IV assistente Giuseppe Maria Manzo di Torre Annunziata. VAR: Nasca di Bari AVAR: Salvatore Longo di Paola

MARCATORI: 23′ Gennaro Tutino39′ Cutrone, 50′ Verdi

NOTE: Spettatori: 7.980 , abbonamenti:  794, tifosi squadra ospite:108 . Ammoniti: Micai, Fontanarosa, D’Orazio, Arrigoni. Recupero: 2′ pt –  5′ st