Cosenza, “invasione” Ztl. Ci risiamo, Nicola Adamo batte di nuovo cassa

Anche se gli affari sottobanco della diabolica coppia Madame Fifì – Capu i Liuni, tra Agenda Urbana, Pnrr e Cis, navigano a gonfie vele, e gonfiano sempre più le loro già tasche gonfie, qualche problema economico da risolvere ce l’hanno pure loro: urge mettere qualche pezza al bilancio comunale, onde evitare qualche “sbianco” sui loro intrallazzi, che avvengono con il tacito assenso di Franz, a danno della pubblica amministrazione. E per farlo bisogna battere cassa. Occorre coprire le tante fughe di denaro, trafugato dai vari capitoli di spesa che compongono il bilancio comunale, usato per onorare le cambiali elettorali sottoscritte con la “varia clientela” che ha sostenuto il loro ritorno a palazzo dei Bruzi. Hanno bisogno di rastrellare il denaro necessario per far quadrare i conti. Almeno sulla carta.

Il sistema per saccheggiare impunemente la casse comunali, è sempre lo stesso: incarichi, affidamenti diretti, nomine dei Rup, consulenti, esternalizzazione dei servizi a società private, forniture, e assegnazione dei beni comunali a privati a gratis. Il lavoro per i tanti bravi amici degli amici non deve mancare mai. Lavoro pagato pronta cassa, con denaro “stornato” dalle varie voci di spesa che compongono il bilancio comunale: se storni denaro dalla “spesa corrente” per pagare agli amici le cambiali elettorali, a discapito dei servizi per i cittadini, è chiaro (ma non a tutti) che da qualche parte, prima o poi, bisogna trovare altrettanto denaro per coprire i buchi creati. E la domanda arriva spontanea: dove trovare il denaro necessario per tappare i buchi? E la risposta è sempre la stessa: tartassando i cittadini. O almeno quei pochi che pagano tasse, multe e balzelli vari. Ma anche taroccando i bilanci con il famoso “metodo Luciano Vigna” usato con successo ai tempi di Maruzzu.

C’è da dire che non sempre per coprire i buchi di bilancio serve denaro sonante, a volte “certi buchi” si possono riempire anche solo sulla carta: basta scrivere nel bilancio che il comune avanza dai cittadini, ad esempio, 10 milioni di euro, tra tasse, multe, e balzelli vari, e le carte, come compà Pinuzzu insegna, sono a posto. Che è la cosa più importante, e poco importa se le cifra scritta nella previsione delle entrare non si tradurrà mai in moneta contante come tutti sanno: sindaco, assessori, consiglio comunale, e revisori dei conti. Solo il 24% dei cittadini paga le tasse comunali. E ancor meno pagano le multe. Nonostante ciò la previsione di queste entrate che mai entreranno, vengono descritte nel bilancio come denaro “già incassato”.

Quello di prevedere entrate stratosferiche che non entreranno mai, è un artificio contabile che ha permesso a Mario Occhiuto di creare un buco, quello a lui ascrivibile, di almeno 300 milioni di euro di debiti. E ora Nicola Adamo ha deciso di fare lo stesso: taroccare il bilancio creando un nuovo potente flusso di entrate fittizie. E sulle orme del suo compare Maruzzu ha deciso di istituire altre 26 ZTL in città che servono a produrre multe a tavoletta da inserire nel bilancio comunale alla voce: entrate. I pochi soldi che entreranno servono a garantire “la spesa corrente”, e quelli che non entrano servono solo a gonfiare i numeri. Il risultato è sempre lo stesso: aggiungere debiti ai debiti. E finché c’è qualche caggio che paga e i commissari alle finanze comunali che si fanno i fatti loro, è un dovere per Capu i Liuni andare avanti sulla strada tracciata da Maruzzu. Tanto alla fine, male che vada, una soluzione sui debiti, con la costruzione della città unica, si trova sicuramente.