Cosenza venduta. L’avvocato mazzettaro al servizio di Tridico e Cozzolino

Anche se tra i due da un po’ di tempo a questa parte, per ragioni di opportunità, sembra essersi creata una forte distanza, c’è ancora qualcosa che li unisce. Ad unire i due più anziani (per servizio) pm della procura di Cosenza Giuseppe Cozzolino e Antonio Tridico, il loro avvocato: il famigerato avvocato Lafranco di Torre Annunziata. E non ci sarebbe niente di strano se non fosse che l’avvocato Lafranco è lo stesso avvocato protagonista del video da noi pubblicato all’interno dell’inchiesta giornalistica su un giro di mazzette che coinvolge il pm Cozzolino. Per questa nostra inchiesta eravamo stati trascinati in tribunale dal Cozzolino che ovviamente si riteneva diffamato dai nostri articoli. Dopo un lungo processo svoltosi in un aula del tribunale di Salerno, il giudice ci ha assolto sostenendo che quanto da noi scritto corrispondeva alla realtà dei fatti. Una sentenza che è diventata definitiva perchè la procura di Salerno ha rinunciato a proporre appello contro la nostra assoluzione.

Nelle motivazioni della sentenza, il giudice definisce una vicenda dai contorni pochi chiari quella che vede l’avvocato Lanfranco e il pm Cozzolino (chiamato in causa da un testimone oculare degli eventi criminosi reo confesso) spartirsi una mazzetta di 200.000 euro (così come sostenuto sempre dal testimone oculare reo confesso in aula davanti al giudice, e da noi riportato negli articoli) versata da altri mazzettari per “apparare” una inchiesta relativa ad una truffa a danno dei fondi destinati alla formazione professionale.

A convincere il giudice della bontà del nostro narrato negli articoli, oltre alla testimonianza del reo confesso, un video, da noi portato in aula, dove si vede chiaramente l’avvocato Lafranco mentre riceva la prima rata della mazzetta di 30.000 euro da uno dei truffatori ricattati. Un acconto, sempre a detta del testimone oculare reo confesso, da destinare in parte anche al pm Cozzolino, titolare del fascicolo aperto sulla sparizione dai conti correnti delle società dei truffatori, di quasi un milione di euro. Che attraverso la mediazione dell’avvocato Lafranco, aveva dato la sua disponibilità, a pagamento avvenuto, a taroccare l’inchiesta. L’avvocato Lafranco e il pm Cozzolino sono vecchi amici, si conosco dai tempi delle elementari. Combinano guai insieme da una vita. E questo può spiegare in qualche modo il perché il pm Cozzolino ha scelto come avvocato il suo amicone Lafranco. Ma quello che ci chiediamo è: cosa lega il pm Tridico all’avvocato Lafranco? Perché il pm Tridico ha scelto un avvocato di Torre Annunziata immortalato in un video mentre distribuisce mazzette? E non può certo dire che non sapeva. Chi è l’avvocato Lafranco, Tridico lo sa benissimo.

Forse qualcuno aveva convinto Tridico che era meglio affidarsi all’avvocato Lafranco, il meglio sulla piazza quando si tratta di intrallazzare nelle procure e nei tribunali. Ci avrebbe pensato lui a dare una bella lezione a quei cattivoni di Iacchite’. Tra giudici e pm amici, e un nutrito gruppetto di tosti avvocati, non ci sarebbero stati problemi a mettere dietro le sbarre quei delinquentoni di Iacchite’. E poi a Salerno Lafranco gioca in casa. Tanto è bastato a Tridico per entrare subito a far parte del diabolico piano, nominando il Lafranco come suo avvocato. Ma purtroppo per loro non tutti i piani del Lafranco riescono con il buco. E questo perché, per fortuna, nei tribunali lavorano tante oneste persone che con il loro sporco sistema non hanno niente a che fare. Giudici e pm che servono la Giustizia con dignità e onore. Che è quello che manca al Lanfranco. I suoi “piani” li abbiamo sgamati da tempo. Si assume uno come il Lafranco non certo per le sue doti oratorie, ma per le sua capacità di intrallazzare sottobanco con corrotti e collusi. Questo è pacifico. Ed è per questo che non si capisce – o magari si capisce troppo bene… – qual è il vero motivo della nomina di Tridico all’avvocato Lafranco. Ma prima o poi si capirà. Il tempo è sempre galantuomo e quello di Tridico e Cozzolino nel porto delle nebbie di Cosenza, grazie a Dio, sta per finire.