Tutta l’Italia sportiva piange la scomparsa di Gigi Riva. E un anno e mezzo fa, il 17 luglio 2022, il calcio italiano piangeva la scomparsa di un altro dei suoi più grandi talenti, Franco Rizzo. Cosentino, primo calabrese a vestire la maglia azzurra della Nazionale e a laurearsi Campione d’Italia, ha lasciato una traccia indelebile nell’Italia del pallone e la sua carriera si è intrecciata più volte con quella di Gigi Riva, con il quale è stato compagno di squadra per diversi anni nel Cagliari, sia in Serie B che in Serie A.
RIZZO E RIVA, I DUE PIEDI PIU’ POTENTI D’ITALIA
Nella didascalia della bellissima fotografia che campeggia in copertina e che ricorda, sia pure sommariamente, chi era Franco Rizzo, c’è scritto testualmente “Gigi Riva e Franco Rizzo ovvero i due piedi più potenti del campionato”. La foto è contenuta nel volume storico “Cagliari, uno scudetto che non finisce mai”. Rizzo era già passato alla Fiorentina e alla fine di quella stagione si sarebbe laureato Campione d’Italia anticipando l’ex compagno di un anno. Riva e Rizzo hanno giocato insieme per sei anni con la maglia del Cagliari e sono stati un ottimo tandem d’attacco, addirittura un tridente nell’anno in cui c’era anche Boninsegna.
Rizzo e Riva erano arrivati insieme a Cagliari e nel 1964, con Sandokan Silvestri allenatore, avevano conquistato la prima storica promozione in serie A del “Casteddu”. Con loro anche altri grandi protagonisti come Ricciotti Greatti, Martino Colombo e Mario Martiradonna.
Il Cagliari 1963–64: Enrico Spinosi (captain), Luigi “Gigi” Riva, Enrico Mazzucchi, Miguel Ángel Longo, Francesco Rizzo, Danilo Torriglia; crouched: Angelo Martino Colombo, Mario Martiradonna, Mario Tiddia, Renzo Cappellaro, Ricciotti Greatti.
“Dalla Serie C alla Serie A in quattro anni – scrivono gli storici cagliaritani – con la prima storica promozione nella massima serie, la permanenza e l’etichetta di squadra rivelazione. Quella squadra allenata da Sandokan Silvestri schiera tra gli altri alcuni nomi che sarebbero poi passati alla storia non solo del Cagliari ma del calcio italiano: Nené, Martiradonna, Cera, Greatti e un giovanissimo attaccante dal coraggio leonino e dal sinistro atomico, Luigi Riva detto Gigi. La stella, però, è un interno calabrese, Francesco Rizzo, che approda addirittura alla Nazionale con il ct Edmondo Fabbri ed entra tra i 22 convocati per i Mondiali inglesi del 1966, quelli della Corea…”. Nel 1965-66 Franco Rizzo ha segnato 10 gol con la maglia del Cagliari e si è imposto come leader assoluto insieme a Gigi Riva. I due formano un tandem micidiale e la Nazionale non può far finta di niente.
Rizzo, classe 1943, è stato dopo Riva il secondo calciatore del Cagliari a vestire l’azzurro della rappresentativa maggiore. Ma il cosentino vanta un record: andando a segno nel corso di Italia-Bulgaria 6-1 del 14 giugno 1966 è diventato il primo giocatore rossoblù del Cagliari capace di realizzare un gol in azzurro. In quell’occasione realizzò una doppietta, altra prima volta. Gigi Riva poi avrebbe realizzato proprio nella città di Rizzo, allo stadio San Vito di Cosenza, i suoi primi gol in Nazionale con una splendida tripletta un anno e mezzo dopo, il 1° novembre 1967, nella partita contro Cipro. E Franco Rizzo era presente, in panchina, convocato ma non schierato in campo da Valcareggi nonostante i mille appelli dei giornalisti del Sud e del pubblico cosentino.
SCOPIGNO E IL TRIDENTE RIZZO-BONINSEGNA-RIVA
Ma se con la Nazionale il discorso è chiuso, a Cagliari Rizzo ha ancora molto da dire. Silvestri, l’allenatore del “miracolo”, è presto chiamato al Milan, ma nonostante il cambio di guida tecnica il Cagliari regge benissimo. Nel 1967 arriva sesto schierando un altro calciatore destinato a fare molta strada e molti gol: Roberto Boninsegna. Il tridente Rizzo-Boninsegna-Riva ha colto nel segno e ha sorpreso l’Italia. Al posto di Silvestri è arrivato un allenatore un po’ strano, un eccentrico: si chiama Manlio Scopigno. In un calcio di profeti (Helenio Herrera e Bruno Pesaola), asceti (Heriberto Herrera), fattucchieri (Oronzo Pugliese) e personaggi della commedia dell’arte (Nereo Rocco), Scopigno è semplicemente il filosofo. Non ama i ritiri, tollera le sigarette, non disdegna un bicchierino e crea un Cagliari coi fiocchi: Rizzo, Boninsegna e Riva sono convocati contemporaneamente in Nazionale.
Ma il gioco di Scopigno esalta soprattutto le qualità di Gigi Riva, che vince la classifica cannonieri. Quando rompe col presidente, la squadra passa a Puricelli e non è più brillante come prima. Scopigno però ha lavorato nell’ombra e torna a Cagliari nel 1968 “traghettato” da un altro presidente. Dovendo disegnare la nuova squadra, decide di cedere Rizzo. E’ un grande colpo di mercato. Il campione cosentino passa alla Fiorentina in cambio di Albertosi e Brugnera. Si chiude così una parentesi splendida nella carriera di Rizzo. Sei campionati, due di Serie B e quattro di Serie A, Titolare delle maglie numero 7 e numero 8 per 157 partite. Con 30 reti segnate e l’esordio in Nazionale.
Rizzo era un destro naturale così come Riva era celeberrimo per il suo sinistro e all’epoca anche i giornalisti di grido riconoscevano che questi due ragazzi avevano la dinamite nei loro piedi preferiti. I maligni affermavano che sarebbe stato proprio “Rombo di tuono” a caldeggiare la cessione di Rizzo nel 1968. I due, tuttavia, non hanno mai polemizzato ufficialmente e si sono sempre profondamente rispettati, al punto tale da farsi fotografare insieme e pure sorridenti, anche dopo il passaggio di Rizzo alla Fiorentina. E avrebbero continuato a rispettarsi anche successivamente quando Rizzo passò al Bologna e infine al Genoa. Oggi staranno “bombardando” il cielo con i loro tiri al fulmicotone, rigorosamente di destro (Rizzo) e di sinistro (Riva). Che la terra vi sia lieve, ragazzi.