Prosegue la polemica, che dura da circa un anno, sulla presenza dei medici cubani, negli ospedali della Calabria. La convenzione, voluta dal Governatore Occhiuto, in qualità di commissario alla sanità, è stata ritenuta utile per aumentare il personale medico all’interno dei vari nosocomi. Il Presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza, Eugenio Corcioni, non usa mezzi termini in una intervista al Corriere della Sera: “non sono medici, perché nessuno in Italia ha verificato i loro titoli. Si sono basati solo sui loro curricula. Sono stati loro, attraverso un’autocertificazione, a dichiarare di essere medici. Come fanno a fare i medici se non sanno l’italiano?”.
Occhiuto: “parole gravi che trasudano razzismo”
“Affermazioni davvero gravi, che trasudano razzismo, sui medici cubani in servizio in Calabria“. Non usa mezzi termini neanche il governatore calabrese, Roberto Occhiuto, intervenendo sulle polemiche nate dopo le affermazioni di Eugenio Corcioni, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Cosenza, secondo il quale “i medici cubani curano le fratture degli arti con le mani, come facevano i primitivi. Questo perché nessuno di
loro ha la laurea”.
“I medici cubani – sottolinea Occhiuto all’Adnkronos Salute – sono
apprezzati da tutti i loro colleghi, con i quali lavorano in profitto da diversi mesi. E soprattutto sono apprezzati dai pazienti calabresi. Quelle di oggi, quindi, sono polemiche razziste che non mi interessano. Questi medici non solo hanno una laurea valida ma, in molti casi, hanno anche due specializzazioni e i loro titoli ci sono stati trasmessi attraverso l’ambasciata. Quello che mi è sempre stato a cuore realmente è che questi medici salvassero vite. E ne hanno salvate tante, uomini, donne e anche bambini. Ma anche una sola vita salvata, come ho sempre detto, vale più di mille polemiche”.