A Rossano si vivono giorni caldissimi e non certo per l’estate che bussa alle porte.
Domenica 19 giugno si celebrerà il ballottaggio tra Rapani e Mascaro, la tensione è alta e non è facile azzeccare il vincitore, perché entrambi hanno sponsor importanti e naturalmente impresentabili ma nella cittadina ionica non se ne preoccupa (quasi) nessuno, anzi.
Oggi ci occupiamo di Ernesto Rapani e dei suoi sostenitori.
Quello che vedete in bella mostra nella fotografia sotto il titolo è un palazzo finanziato con i fondi della Regione riservati all’edilizia sociale all’azienda Lapietra, che ormai da tempo a Rossano spadroneggia e sguazza, sostenuta anche dagli organi di informazione, che o sono controllati direttamente dai Lapietra o comunque sono sovvenzionati per non rompere le scatole.
Non è un mistero che la famiglia Lapietra sponsorizzi sfacciatamente Ernesto Rapani. Non solo con queste pacchiane forme di pubblicità elettorale. Lo stesso candidato sindaco ha ringraziato Lapietra nel suo ultimo, affollatissimo comizio prima del voto del 5 giugno. Ha detto, testualmente: “Ringrazio il mio amico, il mio compare e il mio datore di lavoro Pasquale Lapietra”. E infatti, il palazzo in costruzione è stato adibito senza alcun tipo di pudore a cartellone politico pro Rapani.
Don Pasquale Lapietra da Rossano, detto “Mollettone”, è un palazzinaro spregiudicato, più volte indagato per usura e malaffare, che dopo essere stato “eliminato” nel primo bando dell’edilizia sociale diventa il trionfatore del secondo grazie a compà Pinuzzu Gentile (all’epoca assessore regionale ai Lavori pubblici) e ad una commissione che più truccata non si può. Con il contributo determinante di un suo progettista, l’ingegnere rossanese Antonio Capristo, che con il fratello del Cinghiale, era salito anche al rango di dirigente regionale a tempo. Guadagnando un sacco di soldini e facendo “girare” l’economia per gli amici degli amici.
Le mani dei Cinghiali, dunque, oltre che a Cosenza, stanno arrivando anche a Rossano.
Rapani (come Capristo) lavora per i Lapietra (è il direttore dei lavori più importanti), che a loro volta sono al soldo dei Gentile, pardon dei Cinghiali.
Sono in molti ad affermare che Pino Gentile, dovendo muoversi per il bando sull’edilizia sociale, avesse in mente principalmente di favorire un’impresa ovvero la Lapietra Srl.
L’azienda rossanese, tanto per farvi capire meglio di cosa parliamo, è stata destinataria di incentivi su due canali: quello per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione (4 milioni di finanziamento sui 5 dell’intervento) e quello per gli alloggi da offrire in proprietà (in questo caso l’incentivo è di 4,8 milioni su quasi 17).
Nel secondo caso l’impresa aggiudicataria è la San Nilo Srl, la cui proprietà però è interamente della Lapietra srl. La società è stata costituita nel mese di novembre del 2010, qualche giorno prima che il vecchio bando fosse cancellato (e il nuovo redatto).
Don Pasquale ha vinto il bando con la sua cooperativa e con quella maldestramente nascosta ma anche con la “Casabella”, a Cosenza, con il cui presidente William Grimoli, figlio del più famoso costruttore Mario, c’era anche un legame particolare. Il figlio di don Pasquale era fidanzato con una delle figlie di Mario. A volte però gli affari non si legano con gli amori. E così il matrimonio tra i due ragazzi non è andato in porto e anche l’affare sembrava fosse andato in fumo. Tuttavia, la cooperativa Casabella è riuscita a realizzare il finanziamento proprio su uno dei terreni di Lapietra. Ragion per cui, anche se il matrimonio non s’è fatto, gli affari sono andati avanti lo stesso. Un trionfo su tutti i fronti.
E al quale partecipano anche altri politici.
Uno dei maggiori sostenitori di Rapani, infatti, è Natale Graziano, uomo del consigliere regionale Orlandino Greco, al quale è stato anche ritagliato il ruolo di coordinatore del movimento Italia del Meridione. Natale, del resto, dopo aver cercato di rappresentare il centrosinistra, si è buttato anima e corpo con Rapani e Gentile.
La famiglia Graziano, tanto per non farci mancare niente, è la stessa famiglia pesantemente coinvolta nello scandalo dei furbetti del cartellino dell’Asp con uno dei fratelli (Fabio Graziano) e la sua consorte (Patrizia Pisano). Scoperti recentemente dalla Finanza con le mani nella marmellata.
Riepilogando: don Pasquale Lapietra e famiglia, i fratelli Cinghiale, Orlandino Greco (che evidentemente si è riappacificato a tutti i livelli con i Gentile: noblesse oblige) e i fratelli Graziano vogliono mettere le mani sul comune di Rossano.
Con questo non vogliamo assolutamente affermare che il competitor di Rapani, ovvero Stefano Mascaro, rappresentante del centrosinistra, sia un personaggio da votare. Nella sua coalizione ci sono ancora altri soggetti impresentabili che fanno rabbrividire i rossanesi onesti. Ma questo sarà materiale per la nostra prossima inchiesta.