Per il doveroso rispetto nei confronti del sindaco, negli ultimi giorni, ci siamo imposti il silenzio sull’azione amministrativa di Cetraro. Ma non si può tacere il degrado che si è impossessato del Comune.
E, dunque, da quando il sindaco è assente la maggioranza si sta aggrovigliando in una serie di strafalcioni che definire dilettanteschi é un complimento.
A cominciare dall’irriverente organizzazione del Carnevale nel giorno del Venerdì di Quaresima poi rinviato dopo la giusta presa di posizione del mondo religioso. Un fatto questo che ci da l’idea della situazione di degrado che è ai vertici del Comune.
Ma la perla di questi giorni è rappresentata dalle proposte messe sul tavolo per evitare il dissesto finanziario del Comune.
Qui si sfiora, addirittura, la comica: si va dalla proposta di vendere una montagna, all’installazione di pale eoliche “ppe fa sordi”. Ma la comica più eclatante riguarda la scuola. Si va di proroga in proroga con l’ordinanza che dispone il trasferimento degli alunni dalla scuola media alle elementari di Marinella nonostante tutti sapessero dell’inizio dei lavori sulla scuola media.
Insomma, Cetraro si avvia verso il dissesto finanziario con la pressione fiscale alle stelle, con la manutenzione che non esiste se si considerano le strade colabrodo, con le iniziative culturali ridotte a “tarallucci e vino”, con le attività economico-commerciali che chiudono con un ritmo quotidiano e con gli amministratori che stanno incollati alla poltrona per riscuotere a fine mese la paghetta.
Ma la notizia più eclatante riguarda chi gestisce oggi Cetraro con il sindaco fuori sede per ragioni di salute. Due nomi una garanzia: il vicesindaco Tommasino Cesareo e il compagno della signora Luciani (quella del Flag che è passata dalla minoranza alla maggioranza in un battibaleno). Il compagno della signora-Flag si chiama Rocco Giusta ed è una nostra vecchia conoscenza.
Ad Amantea tutti sanno che, oltre ad essere un sodale di Madame Fifì, del marito e dell’ex sindaco Pizzino, è anche un uomo del clan di Franco La Rupa, il corrottissimo politico che ha nel suo “palmares” arresti e processi a volontà, in combutta con i clan del posto. Rocco Giusta è stato assessore per ben due volte e per sei anni complessivi delle giunte La Rupa prima di diventare assessore anche per il sindaco Pizzino.
Pizzino, Giusta e tale Giovanni Battista Morelli sono tra le pedine più fedeli del “boss” La Rupa. Morelli, in particolare, è stato il vero e proprio sponsor occulto della tragicomica candidatura di Rocco Giusta alla Regione con il centrodestra – ma in accordo con Madame Fifì che gioca sempre con almeno due mazzi di carte – nel 2020 (14 voti, sic!). Morelli, ex vicesindaco di Amantea con l’amministrazione La Rupa, è stato anche presidente dell’Appennino Paolano Spa, società per la gestione dei rifiuti sciolta per infiltrazioni mafiose… Ebbene, tutto questo “sistema” ha sostenuto la scalata di Pizzino al Comune di Amantea nel 2017.
Vinte le elezioni del 2017, Rocco Giusta viene nominato assessore al Bilancio della giunta di Amantea, ma, indagato per truffa, è stato costretto a dimettersi, a pochi mesi dalla sua investitura. Giusta era infatti tra i soggetti coinvolti, nella sua attività di commercialista, nell’inchiesta della Guardia di Finanza denominata Factotum. Rocco Giusta, 55 anni, era stato eletto in Consiglio con 400 voti ma aveva deciso di rassegnare le dimissioni perché accusato di irregolarità commesse nello svolgimento della sua attività professionale. Con Giusta sono indagate altre quattro persone. Si tratta di un imprenditore di Amantea di 59 anni, già indagato per altri reati connessi, che sarebbe l’ideatore di tutto il sistema truffaldino, e dei tre legali rappresentanti di società e associazioni no profit, coinvolte nel sistema. Nel particolare, una donna ucraina residente a Roma, di 34 anni, una donna di 48 anni residente a Siena e un uomo di 79 anch’egli residente a Siena, tutti avrebbero avuto il ruolo di prestanomi, utilizzati dall’imprenditore amanteano per evadere le imposte e creare il meccanismo di false fatturazioni. Un profilo perfetto per gestire le sorti del Comune di Cetraro, non c’è che dire.
Giusta dovrebbe salvare il Comune dal dissesto, occupare tutti quei posti di potere che ad Amantea non è riuscito ad occupare e, con la complicità di Tommasino Cesareo, candidare la signora Luciani alle prossime elezioni magari con Cesareo sindaco. Tutto questo avviene mentre questa ciurma è sostenuta dal Pd e dal suo segretario Gaetano Bencivinni che fa il paladino della legalità (arrassusia). E mentre Cetraro è strozzata dalla criminalità che sta facendo man bassa di ogni attività commerciale, le sorti del Comune si ritrovano in mano a gentaglia con la complicità del Partito Democratico.