In Italia è vietato parlare di Pace. Anche Miss Italia dovrà attenersi al divieto

I manganelli usati in questi giorni da pompati celerini in tante piazze italiane, sono la conseguenza di una direttiva politica del governo alle forze di polizia: pestare a sangue tutti coloro i quali scendono in piazza per chiedere la Pace. Sembrerà assurdo, ma è così. Chi oggi scende in piazza per dire no alla guerra e sì alla pace, corre il rischio di finire nella “black list” di questo governo come nemico della patria. Oltre che prendere manganellate. E se questo rischio un tempo lo correvano solo i militanti dei Centri Sociali, gli anarchici, e i vari movimenti pacifisti, oggi, il rischio di essere “marchiati” come traditori della patria, lo corrono pure tutti quelli che parlano di Pace anche fuori dai cortei militanti dei soliti “sovversivi di professione”. Come ogni regime che si rispetti, anche al governo Meloni il dissenso non piace. Da qualunque parte provenga.

La “filastrocca” è sempre la stessa: chi non sostiene le guerre imperialiste americane, è amico dei terroristi. Anche la casalinga di Voghera se dovesse schierarsi per la Pace. Una filastrocca che la Meloni, appena arrivata a palazzo Chigi, non ha perso tempo a recitare agli americani come “mantra” della sua sottomissione. E se si è sottomessa lei al volere dei guerrafondai, di conseguenza, devono farlo tutti gli italiani. E chi non lo fa paga pegno. Si può scegliere tra il manganello, la galera, e l’esclusione sociale. O tutte e tre insieme. Oppure combinate come più aggrada.

Anche se non lo dice apertamente, la Meloni, ha vietato in Italia, di fatto, tutte le manifestazioni a sostegno della Pace. In Italia non si può più parlare di Pace, e chi scende in piazza per questo lo fa solo per solidarizzare con il nemico. Infatti, per questo governo, chi chiede la fine della guerra tra Ucraina e Russia, è amico del massacratore Putin. Chi scende in piazza per chiedere la fine del genocidio in Palestina, è amico di Hamas. Chi dice che non esistono bombe intelligenti, è comunista e contro la libertà. Chi affermai che le guerre in Africa sono fomentate, per meri interessi economici, dall’Occidente, è contro lo sviluppo dell’antico continente. Chi sostiene che non ci sono guerre giuste e sante, è nemico della democrazia. Chi non sostiene i loro massacri, è un terrorista.

In questo secolo, in Italia, ma in tutto l’Occidente, non è più tollerato il dissenso verso le politiche di espansione americana. Non vogliono che si riformino i grandi movimenti pacifisti del secolo passato che tanto fastidio hanno dato ai belligeranti di professione. Non possono permettersi una opinione pubblica occidentale, in un momento geopolitico così delicato, contraria alle loro azioni di guerra. Diventa perciò, per questo regime, fondamentale reprimere il dissenso sul nascere. Bisogna dare l’idea ai padroni americani di una opinione pubblica italiana allineata e coperta sulle posizioni guerrafondaie di Washington. Ne va della poltrona…

Ed è per questo che il governo ha deciso di manganellare solo chi chiede la Pace, mentre per determinate altre “categorie” il divieto di manifestare non esiste: si può manifestare ad Acca Larenzia, i tassisti possono scioperare come e quando gli pare, gli agricoltori posso bloccare strade e piazze senza correre il rischio di essere manganellati. Il che potrebbe far dire a qualcuno che tutto sommato, in Italia, la libertà di manifestare è tutelata, basta solo non portare, nei cortei, bandiere della Pace e della Palestina. E nessuno ti manganella. A questo punto, vista la situazione, è nostro dovere avvisare Miss Italia di non desiderare più, a premiazione avvenuta, “la Pace nel mondo”, perché oltre al rischio di essere identificata dalla Digos, c’è il concreto pericolo di ricevere anche due manganellate in testa.