Cosenza-Catanzaro. Bufera sulla questura bruzia ma anche sulla Rai

di Gianmichele Bosco, presidente del consiglio comunale di Catanzaro

IL servizio mandato in onda della TgR Calabria sui disordini verificatisi a Rende dopo il derby tra Cosenza e Catanzaro tradisce a mio parere i princìpi cui deve ispirarsi il servizio pubblico radiotelevisivo per garantire ai cittadini un’informazione sempre neutrale nel raccontare i fatti e dunque corretta.

Al contrario, lanciarsi in giudizi affrettati, giungere a conclusioni discutibili, frutto di ricostruzioni parziali o artificiose, come ha fatto il servizio della TgR Calabria, non è in linea con una buona informazione.

Noi chiediamo dunque alla Rai di garantire la correttezza del servizio pubblico e di rettificare nell’immediatezza la ricostruzione degli incresciosi fatti di Rende. Condanniamo la violenza da qualunque parte provenga e senza fare sconti a nessuno, ma pretendiamo verità.

di Catanzaro nel Cuore

Quello che è successo prima, durante e dopo il derby tra Cosenza e Catanzaro è deprecabile e va condannato, ma ancora peggio è la distorta ricostruzione della verità soprattutto se questa viene fatta dalla sede regionale Rai della Calabria. Il servizio andato in onda sul TG3, finito persino al TG1è stato volutamente alterato. La base del video sul quale è stata ricostruita la vicenda diceva ben altro. E su questo dovrebbe intervenire anche l’ordine dei giornalisti. Una cosa è la corretta informazione ben altra cosa è la distorsione della realtà poiché si tratta di un video postato su Facebook da un signore di Cosenza che, schifato dal comportamento dei suoi concittadini, li offende in malo modo dicendo testualmente “contro la polizia, contro i carabinieri, sti pisciaturi dei cosentini, quando ci vuole ci vuole, a verità, hanno fatto scoppiare bombe fino adesso, tre bombe”.

La reazione dei tifosi del Catanzaro è stata scatenata da un vero e proprio agguato fatto con torce e bombe carta da parte della tifoseria cosentina, brava poi a dileguarsi quando i tifosi giallorossi hanno deciso di difendersi dagli attacchi predeterminati dei sostenitori rossoblu. Tra l’altro è anche falsa la notizia che vedeva coinvolte in prima persona famiglie con donne e bambini in un fast food, l’intervista al direttore del locale ha chiaramente evidenziato che nessuno dall’esterno è entrato nel ristorante anche perché le porte erano state prontamente chiuse. L’unico ferito che si vede ritratto in foto, sempre a detta dello stesso dipendente della multinazionale, è un ragazzo che si trovava fuori dal locale prima degli incidenti.

Il TG3 Cosenza per partigianeria ha invece fatto passare un’altra versione, che dalle immagini che circolano e dalle notizie provenienti dai 20 pullman dei tifosi del Catanzaro sono ben diverse. Bisogna anche stigmatizzare le dichiarazioni di un sindacato di Polizia che ha raccontato una verità parziale e anche in questo caso non corrispondente alla realtà. Probabilmente il vero problema è stato il pessimo servizio d’ordine della Questura di Cosenza.

Non è possibile che prima della partita la dirigenza del Catanzaro all’interno della tribuna autorità sia stata fatta oggetto di insulti e sputi, che durante la partita i tifosi della Curva Nord del Cosenza hanno bersagliato il settore ospiti con lancio di torce e pietre e a fine partita con l’esplosione di bombe carta e bengala anche nei confronti della squadra giallorossa, così come non è possibile che 20 pullman, auto e pulmini siano stati fatti passare da Rende dove, all’altezza di una rotonda stradale non c’era un congruo numero di forze dell’ordine. Era chiaro che in quella zona, con i mezzi che dovevano gioco-forza rallentare, ci poteva essere un punto di contatto. Era chiaro a tutti tranne alla Questura di Cosenza. Non è possibile che debbano pagare sempre i tifosi. A tal proposito invitiamo il Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro a verificare se ci sono state falle nel servizio d’ordine e se così fosse prendere seri e celeri provvedimenti.