Governanti avete vinto ! ‘Ndrangheta sei potente !
Ce ne andiamo, ce ne andiamo via con dieci centimetri di terra secca sotto le scarpe, con i pugni in tasca e senza valigia legata con spago… ce ne andiamo dai campi d’erba, dai cortili sempre più vili, dai fichi maledetti al limite con l’autunno e con l’Italia.
Ce ne andiamo dai paesi più vecchi, più stanchi in cima al levante delle disgrazie senza sentire lo strazio del nome Calabria, senza sentire più il nome disperazione.
Restate voi baroni, restate voi potenti e ‘ndranghitisti: vedete, la piazza è vuota, ma è vostra senza di noi, senza il nostro fastidio ancor meglio, farete i conti con il denaro Dio.
Andiamo via, usciamo dai nostri sudari, dai nostri bassi di muffa e senza mai sole. Lasciamo gli ulivi, i palmenti, il sapore di aglio e cipolla, il mare di Scilla, i salti del pescespada, il raggio di luna nella rada.
Non più la croce sopra la scheda elettorale combinata con il mal’affare.
Restano i vecchi, le capre, le ragnatele sulle Madonne, le Addolorate con spine e cicoria.
Cancellateci dai registri: c’erano scritti i nostri soprannomi che diventavano cognomi solo quando diventavamo carne da macello per la Patria da voi oltraggiata.
Qui non esiste rinascita, morta qua è la vita !
Via dai Pretori, Polizia, uomini d’onore ! Non richiamateci, ce ne siamo già andati !
Di notte, come lupi, come ladri portandoci il disonore di essere nati qui con addosso la vergogna dei vostri Governi e i tentacoli della piovra malavitosa.
Addio terra mia… addio terra matrìa !
Ciccio De Rose
( ricordando Franco Costabile )