Nello scorso mese di febbraio don Adamo Castagnaro, parroco di Conflenti (Catanzaro) e rettore della Basilica, ha raggiunto il limite dei 75 anni d’età e pertanto dovrà lasciare questi incarichi per il pensionamento. Lo stesso ha già anticipato a voce che a partire da settembre il vescovo di Lamezia Terme monsignor Parisi gli darà l’incarico di effettuare una ricognizione dei beni diocesani, stilando un elenco di quelli che fruttano e di quelli da vendere. In realtà questo compito era stato già portato a termine dal vescovo Cantafora, quindi non si capisce l’utilità di un lavoro del genere che ha tutta l’aria di essere un doppione. Si tratta forse di un contentino in vista del pensionamento? Tra i beni da censire ricordiamo che c’è pure la Basilica Santuario di Conflenti che dovrà avere un nuovo rettore.
Lettere a Iacchite’: “Conflenti, grandi manovre per il nuovo rettore della Basilica Santuario”
Voci di corridoio fanno con insistenza il nome di don Sergio Gigliotti che in almeno due occasioni ha pranzato in episcopio col Vescovo assieme a don Adamo che sembrerebbe così avere “designato” il suo successore. Ma andrà veramente in pensione, oppure con la scusa del nuovo incarico continuerà a ficcare il naso nei bilanci della festa?
Ricordiamo che per diritto canonico il Vescovo prima di procedere a una nomina deve obbligatoriamente consultare il vicario foraneo in cui è compresa la parrocchia interessata, ossia don Roberto Tomaino. Il parroco di Soveria cosa ne pensa di don Sergio Gigliotti? E’ il sacerdote adatto per ereditare il difficile lascito di don Adamo?
E i conflentesi cosa ne pensano di questa scelta? Il Vescovo non dovrebbe pure sentire loro, almeno delle rappresentanze di fedeli?
Frattanto don Adamo continua a creare tensioni sul versante amministrativo invece di astenersi, visto che a breve non sarà più parroco e rettore. Lo ha fatto pochi giorni fa durante l’omelia della messa domenicale utilizzando, tanto per cambiare, il pulpito per questioni non religiose.
La “querelle” riguarda il finanziamento ottenuto da parte della Regione dalla passata giunta comunale targata Serafino Paola, il cui progetto prevedeva il ripristino della vecchia mulattiera che collega la Querciola al Santuario, intesa quale forma di sviluppo del turismo religioso denominata “percorso delle apparizioni”. Tale secolare sentiero è stato abbandonato incomprensibilmente da don Adamo nel 2002.
Ora il progetto originario è stato stravolto dalla nuova giunta comunale con a capo il sindaco Emilio D’Assisi appoggiato dallo stesso don Castagnaro; invece di ripristinare la vecchia strada, si è deciso di realizzare tre maioliche lungo il percorso: Querciola, Cona e davanti al Santuario.
Sarebbe meglio sentire anche in questo caso cosa ne pensano i conflentesi e capire pure qual è la posizione del vescovo Parisi dinanzi a tale incresciosa situazione che allontana sempre di più la gente sia dalla Chiesa che dalla vita amministrativa e politica.
Lettera firmata